Nessun rincaro per assistenti e badanti

Nel mese di luglio la FISH (Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap) aveva auspicato modifiche al cosiddetto “Decreto Dignità”, per evitare che nell’intento di contrastare i contratti a termine, si arrecassero danni economici alle famiglie e alle persone con disabilità, anche grave, che ricorrono al sostegno di badanti e assistenti personali. Quelle modifiche sono state introdotte e quindi le famiglie che rinnovano i contratti a tempo determinato riguardanti tali figure non dovranno pagare alcuna maggiorazione contributiva

Ombra di persona che spinge una persona in carrozzina, su sfondo viola

Il 20 luglio scorso, la FISH (Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap) aveva denunciato nel proprio sito come il cosiddetto “Decreto Dignità”, nell’intento di contrastare i contratti a termine, rischiasse, se convertito senza modifiche, di arrecare danni economici alle famiglie e alle persone con disabilità, anche grave, che ricorrano al sostegno di badanti e assistenti personali.
Il testo originario del Decreto, infatti, successivamente convertito in Legge il 7 agosto, prevedeva che sui contratti a termine venissero aumentati i costi a carico non solo delle imprese, ma anche delle famiglie: per ogni rinnovo queste sarebbero state chiamate a pagare un contributo aggiuntivo dello 0,5%, da sommare a quello già previsto dell’1,4%.
Ebbene, le modifiche auspicate dalla FISH sono state introdotte e le famiglie che rinnovano i contratti a tempo determinato non dovranno pagare quella maggiorazione contributiva dello 0,5%. (Simona Lancioni)

La presente nota riprende per gentile concessione – con alcuni riadattamenti al diverso contenitore – quanto già pubblicato da Informare un’H-Centro Gabriele e Lorenzo Giuntinelli, Peccioli (Pisa).

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