Non pietà o carità, ma cittadinanza e l’assistenza necessaria

Casa al Plurale – il coordinamento delle case famiglia per persone con disabilità, minori in difficoltà e donne con bambini in situazioni di grave fragilità sociale a Roma e nel Lazio – ha inviato una lettera-appello al presidente della Repubblica Sergio Mattarella, chiedendogli di «intervenire presso tutti gli organi istituzionali affinché le persone con disabilità in casa famiglia ricevano l’assistenza di cui hanno bisogno», ovvero sostegni economici adeguati

Persone con disabilità a Castel Porziano con Mattarella nel 2015

Un’immagine di repertorio, riguardante un incontro degli anni scorsi da parte del presidente della Repubblica Sergio Mattarella, con numerose persone con disabilità, nella tenuta presidenziale di Castel Porziano (Roma)

«Signor Presidente, per dare cittadinanza piena alle persone con disabilità che vivono in casa famiglia, sono necessari educatori preparati e premurosi, 24 ore su 24, tutti i giorni dell’anno, ma tutto questo ha un costo. Uno Stato che intenda essere fedele all’articolo 3 della Costituzione deve trovare le risorse per fare fronte ai bisogni dei suoi cittadini. Al momento i fondi stanziati sono totalmente insufficienti».
Parte da questa premessa l’appello lanciato da Casa al Plurale – il coordinamento delle case famiglia per persone con disabilità, minori in difficoltà e donne con bambini in situazioni di grave fragilità sociale a Roma e nel Lazio – in una lettera inviata al presidente della Repubblica Sergio Mattarella, chiedendo di «intervenire presso tutti gli organi istituzionali affinché le persone in casa famiglia ricevano l’assistenza di cui hanno bisogno». «Ad oggi, infatti – come si legge in una nota diffusa da Casa al Plurale – il Comune di Roma e la Regione Lazio stanziano per l’assistenza, compresi gli educatori professionali che lavorano in casa famiglia, cifre insufficienti, come ben dimostra un dossier da noi realizzato e pubblicato pubblicato online».

«Il 21 settembre scorso – scrive nella lettera Luigi Vittorio Berliri, presidente di Casa al Plurale, rivolgendosi direttamente al presidente Mattarella – tante persone con disabilità hanno partecipato all’evento organizzato presso la tenuta presidenziale di Castel Porziano. Lei ha fatto un gesto significativo, non solo perché ha offerto la possibilità di godere di una delle tenute più belle d’Italia a tante persone con disabilità che vivono nelle case famiglia di Roma, ma perché col suo gesto ha detto: “Apro le porte” (che espressione complicata di questi tempi!) ai miei concittadini, li metto al posto d’onore, riconoscendo loro piena cittadinanza. Non pietà o carità, ma cittadinanza!».

La lettera di Casa al Plurale si chiude con la richiesta di un incontro con il Capo dello Stato: «Mi farebbe piacere incontrarla – scrive Berliri – con una piccola rappresentanza delle case famiglia. Molti auspicano che si possano aprire ancora tante case famiglia, ma se continua così, invece di aprirne di nuove, saremo costretti a chiudere quelle esistenti!». (C.C. e S.B.)

Per ulteriori informazioni e approfondimenti: ufficiostampa@casaalplurale.org (Carmela Cioffi).

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