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Disabilità tra rischi di segregazione ed esperienze di inclusione

Persona in carrozzina fotografata di spalle davanti a una vetratan«Riconoscere il rischio di segregazione delle persone con disabilità nei servizi residenziali è il primo passo per impostare politiche e programmi capaci di valorizzare e rendere sempre più ordinarie le numerose esperienze, già attive, di supporto alla vita indipendente e inclusione sociale. Esperienze particolarmente presenti nella città di Milano, con la sua rete di servizi per l’abitare collocati all’interno di contesto ordinari, ma che non riescono ancora certo a intercettare tutte le persone e le esigenze coinvolte».
Partirà da questo assunto di base il seminario intitolato Vite… residenziali? Disabilità tra rischi di segregazione ed esperienze di inclusione, promosso per il pomeriggio di domani, 4 dicembre, presso l’Università di Milano Bicocca, a cura del Corso di Laurea in Servizio Sociale (Dipartimento di Sociologia e Ricerca Sociale) di quest’ultima, insieme alla LEDHA, la Lega per i Diritti delle Persone con Disabilità che costituisce la componente lombarda della FISH (Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap).

Si tratta in realtà delle medesime linee di lavoro emerse durante la partecipata Conferenza di Consenso promossa nel mese di giugno dello scorso anno dalla FISH Nazionale, con il titolo Disabilità: riconoscere la segregazione, iniziativa che, contando su un’ampia condivisione, aveva prodotto uno specifico Poster contro la segregazione delle persone con disabilità nei servizi per l’abitare. Ciò era seguìto al progetto di ricerca denominato Superare le resistenze, partecipazione alla società su base di uguaglianza con gli altri delle persone con disabilità, promosso sempre dalla FISH e i cui risultati erano stati ampiamente sintetizzati anche in un ampio approfondimento da noi pubblicato.
A riprendere e a rilanciare gli esiti di tale lavoro, infine, è arrivato quest’anno La segregazione delle persone con disabilità. I manicomi nascosti in Italia (Maggioli, 2018), libro curato da Giovanni Merlo, direttore della LEDHA, e Ciro Tarantino, docente di Sociologia dei Codici Culturali e di Teoria delle Relazioni Sociali, presso il Dipartimento di Studi Umanistici dell’Università della Calabria. Di tale pubblicazione il nostro giornale si è già più volte occupato, anche nei giorni scorsi, lanciandone una nuova presentazione in programma per il 3 dicembre prossimo a Genova.

A introdurre e moderare il seminario del 4 dicembre, dopo i saluti istituzionali, sarà Mara Tognetti del Corso di Laurea in Servizio Sociale dell’Università Milano Bicocca, seguita da Marco Rasconi, presidente della LEDHA di Milano, Roberta Garbo, delegata del Rettore per la Disabilità e i DSA dell’Università Milano Bicocca e Pierfrancesco Majorino, assessore alle Politiche Sociali, alla Salute e ai Diritti del Comune di Milano.
Interverranno poi, con le proprie relazioni introduttive sul tema Perché parliamo oggi di segregazione?, Giovanni Merlo e Gilda Losito dell’Ufficio del Garante Nazionale dei Diritti delle Persone Private della Libertà).
Quindi, due distinte tavole rotonde, la prima delle quali intitolata Perché la segregazione non è (ancora) un problema?, con Matteo Schianchi di LEDHA e Università Milano Bicocca, Serafino Corti, della Fondazione Sospiro e Ciro Tarantino, mentre la seconda si chiamerà Segregati … anche a Milano?, con Marco Rasconi, Maurizio Cavalli del Consorzio SIR, Giovanni Raulli della Cooperativa Spazio Aperto Servizi e Daniela Fabbri del Comune di Milano.
Le conclusioni dell’incontro saranno affidate a Mara Tognetti. (S.B.)

A questo link è disponibile, nella colonnina a destra dell’articolo, un elenco dei testi più recenti dedicati dal nostro giornale alla segregazione delle persone con disabilità. La partecipazione al seminario del 4 dicembre è libera e gratuita (consigliata l’iscrizione). Per ulteriori informazioni e approfondimenti: ufficiostampa@ledha.it; giovanni.merlo@ledha.it.

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