Perché il 3 Dicembre “ci riguarda” tutti

«Ogni volta che siamo scorbutici e frettolosi quando una persona con disabilità cognitiva ci chiede un’informazione e le rendiamo più difficile capire come orientarsi, “ci riguarda”»: è uno dei tanti esempi che fanno capire il perché la Giornata Internazionale delle Persone con Disabilità sia un evento utile a conoscere realtà che qualcuno può pensare “non lo riguardino”, ma che invece coinvolgono tutti. Dal canto suo, l’AIPD (Associazione Italiana Persone Down) celebra la Giornata incontrando trentaquattro giovani con sindrome di Down impegnati in un percorso di orientamento al lavoro

AIPD Bari, inserimento di tre persone con sindrome di Down nella catena "Bacio di Latte"

Foto di gruppo per le persone con sindrome di Down coinvolte in un progetto condotto nel 2016 dall’AIPD di Bari, che ha portato alla loro assunzione nella catena di marchi di ristorazione Bacio di Latte

«Ogni volta che invadiamo un passaggio con la nostra auto e aggraviamo la condizione di disabilità di qualcuno “ci riguarda”. Ogni volta che riusciamo a passare con il carrello della spesa più agevolmente sullo stesso passaggio creato per favorire la mobilità e l’inclusione di una persona con un’invalidità motoria, “ci riguarda”. Ogni volta che siamo scorbutici e frettolosi quando una persona con disabilità cognitiva ci chiede un’informazione e le rendiamo più difficile capire come orientarsi “ci riguarda”. Ogni volta che riusciamo a capire meglio una ricetta di cucina perché qualcuno l’ha scritta in alta comprensibilità per una persona con disabilità intellettiva, “ci riguarda”»: sono solo alcuni esempi elencati dall’AIPD (Associazione Italiana Persone Down), per far capire il perché la Giornata Internazionale delle Persone con Disabilità di oggi, 3 dicembre, sia un evento utile a riflettere e a conoscere una realtà che qualcuno può pensare “non lo riguardi”, ma che invece coinvolge tutti.

Nello specifico l’AIPD ha deciso di celebrare la Giornata incontrando trentaquattro giovani con sindrome di Down impegnati in un percorso di orientamento al lavoro. Già da ieri, infatti, e fino al 5 dicembre, si sta svolgendo a Roma, presso il Centro di Formazione Erickson, un seminario congiunto, rivolto cioè agli operatori e ai giovani con sindrome di Down aspiranti lavoratori, dedicato agli aderenti alla Linea 2 del Progetto Chi trova un lavoro trova un tesoro, promosso dall’AIPD Nazionale e finanziato dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali.

Al seminario partecipano i referenti delle Sezioni AIPD di Arezzo, Brindisi, Campobasso, Caserta, Catania, Catanzaro, Potenza, Siracusa e Termini Imerese (Palermo) e i temi trattati riguardano i mestieri, i ruoli, le mansioni, i comportamenti sul posto di lavoro, le parole del lavoro, i colloqui di lavoro. In particolare sono previste visite in luoghi di lavoro dove sono impegnati giovani con sindrome di Down, mentre gli operatori potranno approfondire questioni riguardanti l’impostazione dei progetti di tirocinio, il tutoraggio e il lavoro con le aziende.
«La giornata di oggi 3 dicembre – precisano dall’AIPD – è dedicata specificamente alla riflessione su che cosa vuol dire essere adulti e alla redazione del curriculum vitae, per inviarlo poi ai potenziali datori di lavoro. È lo sguardo sul futuro di questi giovani il nostro modo di far festa e costruire giorno dopo giorno una società più inclusiva per tutti». (S.B.)

Per ulteriori informazioni e approfondimenti: ufficiostampaaipd@gmail.com.

Chi trova un lavoro trova un tesoro
Tale progetto dell’AIPD Nazionale ha preso il via qualche mese fa (se ne legga già anche su queste pagine), con il contributo del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali.
Obiettivo dell’iniziativa, della durata complessiva di diciotto mesi, è quello di formare e avviare al lavoro 104 giovani e adulti con sindrome di Down, coinvolgendone le famiglie, insieme a 45 operatori e 36 volontari appartenenti a 27 diverse Sezioni dell’AIPD, dislocate in 14 Regioni del nostro Paese (Arezzo, Bari, Belluno, Bergamo, Brindisi, Campobasso, Caserta, Castelli Romani, Catania, Catanzaro, Cosenza, Foggia, Latina, Livorno, Marsica, Milazzo-Messina, Napoli, Oristano, Pisa, Potenza, Roma, San Benedetto del Tronto-Ascoli Piceno, Siracusa, Termini Imerese, Trentino, Venezia-Mestre e Viterbo).
Sono tre i percorsi previsti, strutturati in base alle diverse età ed esigenze dei partecipanti con sindrome di Down. Si tratta rispettivamente di Verso il lavoro, che vedrà 54 giovanissimi coinvolti in un percorso intensivo di educazione all’autonomia con incontri locali, week end e vacanze; di Imparare a lavorare, con 32 giovani adulti che potranno avvicinarsi al mondo del lavoro attraverso percorsi di orientamento e stage/tirocini nelle proprie città, in altre o all’estero; e Imparare un lavoro, al centro del quale vi saranno 18 adulti già sottoposti ad azioni di orientamento nell’àmbito di precedenti iniziative e pertanto “pronti” in termini di capacità e consapevolezza, che verranno inseriti nel mercato del lavoro tramite tirocini finalizzati all’assunzione.
A tali azioni si affiancherà la formazione di operatori e famiglie, la realizzazione di nuovi strumenti per la formazione e il monitoraggio e un’intensa campagna nazionale di disseminazione.

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