Trasporti a Milano: meno contributi e mancata condivisione con le Associazioni

«In mancanza di un’integrazione delle risorse pubbliche destinate a questo servizio, allargando la platea dei beneficiari – ciò che è nelle intenzioni del Comune – si avrà una riduzione di fatto del contributo alle singole persone. E questo ci preoccupa»: così Roberto Morali, direttore della Federazione LEDHA di Milano, commenta le nuove tariffe e le nuove linee guida relative ai servizi di trasporto per le persone con disabilità, diffuse in questi giorni dal Comune di Milano, esprimendo perplessità anche sulla mancata condivisione con le Associazioni nel procedere al provvedimento

Uomo in carrozzina sale in un autobus grazie a una rampa

«Formalmente non ci sono stati tagli al fondo sui trasporti e questa è certamente la buona notizia, ma abbiamo evidenziato al Comune che in mancanza di un’integrazione delle risorse pubbliche destinate a questo servizio, allargando la platea il risultato sarà una riduzione di fatto del contributo di cui possono beneficiare le singole persone con disabilità. E questo ci preoccupa».
A dirlo in una nota è Roberto Morali, direttore della LEDHA di Milano, emanazione cittadina della Federazione regionale che costituisce la componente lombarda della FISH (Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap), commentando le nuove tariffe e le nuove linee guida relative ai servizi di trasporto per le persone con disabilità, diffuse in questi giorni dal Comune di Milano, nell’opera di riordino dei cosiddetti “titoli sociali”. In tal senso, la Federazione milanese, pur valutando positivamente l’obiettivo dichiarato dal Comune di volere allargare la platea dei beneficiari, ha ribadito la propria perplessità nei tavoli che l’hanno vista coinvolta.

«Infatti – prosegue Morali – i valori massimi previsti di rimborso in molti casi sono ben più bassi di quanto una persona con disabilità deve spendere, per recarsi, ad esempio sul luogo di lavoro. Per le persone con un ISEE ordinario fino a 30.000 euro, il rimborso annuale per il trasporto con auto privata o taxi può arrivare fino a un massimo di 2.000 euro, mentre per il trasporto con mezzi specializzati può arrivare fino a 2.500 euro. Per le persone, invece, con un ISEE ordinario compreso fra i 30.000 e i 40.000 euro all’anno, la quota massima di rimborso può arrivare, rispettivamente, a 1.500 euro e a 2.000 euro. Nessun contributo, infine, è previsto per chi ha un indicatore ISEE sopra i 40.000 euro».

«Anche le modalità operative con cui il Comune ha gestito questa vicenda – conclude il Direttore della LEDHA di Milano – sollevano molte perplessità: la Delibera di riordino dei cosiddetti “titoli sociali”, infatti, è stata emanata il 2 agosto scorso, senza alcuna condivisione con le Associazioni. Noi abbiamo potuto solo prendere atto delle decisioni del Comune, tra cui i tetti massimi fissati e l’applicazione dell’ISEE ordinario cui siamo fermamente contrari. Se le persone con disabilità e le loro famiglie vorranno dunque ricorrere contro l’applicazione di quella Delibera, le sosterremo con i mezzi che avremo a disposizione». (S.B.)

Per ulteriori informazioni e approfondimenti: ufficiostampa@ledhamilano.it.

Buon lavoro al nuovo Presidente della LEDHA di Milano!
L’occasione di questa nota ci è anche propizia per porgere i migliori auguri di buon lavoro a Enrico Mantegazza, nuovo presidente della LEDHA di Milano, succeduto a Marco Rasconi.

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