L’arte che risveglia l’anima, attraverso i linguaggi della neurodiversità

«Questa mostra testimonia che l’effetto terapeutico può diventare un tutt’uno con la rappresentazione del bello. L’arte è sempre così!»: Aldo Grassini, presidente del Museo Tattile Statale Omero di Ancona, sintetizzare mirabilmente il significato della mostra itinerante “L’arte risveglia l’anima”, frutto di un progetto internazionale di inclusione culturale e sociale, in grado di mettere in contatto persone con disturbi dello spettro autistico con il resto della società, facendone emergere le grandi potenzialità creative, e che nei giorni scorsi è approdata proprio al Museo Omero di Ancona

Roberta Biondini, "Centrifuga", da "La danza" di Matisse, 2016, opera che fa parte della mostra "L'arte risveglia l'anima"

Roberta Biondini, “Centrifuga”, da “La danza” di Matisse, 2016, stampa su tela da immagine digitale, opera che fa parte della mostra “L’arte risveglia l’anima”

Era la primavera del 2017, quando avevamo seguito con attenzione l’inaugurazione a Firenze di un’importante mostra frutto del progetto internazionale di inclusione culturale e sociale, denominato L’arte risveglia l’anima, ideato da Mikhail Piotrovski, direttore del Museo dell’Ermitage di San Pietroburgo, e promosso dalle Associazioni L’immaginario, Autismo Firenze e Amici del Museo Ermitage, con il contributo del Dipartimento per le Pari Opportunità della Presidenza del Consiglio.
«Oltre sessanta opere d’arte come “dispositivi relazionali” – avevano spiegato i promotori -, strumenti in grado di mettere in contatto persone con disturbi dello spettro autistico con il resto della società, facendone emergere le grandi potenzialità creative, inaugurando un percorso alternativo nell’arte e attraverso i linguaggi della neurodiversità». Il tutto realizzando l’idea curatoriale di Cristina Bucci, «varcando cioè le porte dei musei, per scoprirvi uno spazio in cui sperimentare nuove forme di comunicazione, guardando alle opere d’arte come ad un ponte per la costruzione di relazioni umane tra persone con talenti, sensibilità e intelligenze differenti».
E ancora: «Siamo di fronte a una ricca rassegna di dipinti e illustrazioni astratti e figurativi, di fantasia, autobiografici o di rilettura dei grandi capolavori di maestri come Giotto, Caravaggio, Fattori, Mondrian o Matisse, che invita ad una lettura attenta e profonda di ogni segno scaturito dall’animo degli Autori, rappresentando porte d’accesso ad un mondo con infinite sfumature e livelli di consapevolezza autistica. Un’opportunità di crescita, dunque, non solo per le persone coinvolte nel progetto, ma anche per i visitatori, chiamati ad ammirare linguaggi alternativi nello scenario artistico contemporaneo».

Ora, dopo cinque città – tra cui anche Roma – e centinaia di visitatori da ogni parte d’Italia, passando attraverso importanti musei e istituzioni del territorio nazionale, quella mostra itinerante, con i suoi ventiquattro artisti, è arrivata in un altro luogo di eccellenza artistica, quale il Museo Tattile Statale Omero di Ancona, ove è stata inaugurata il 26 gennaio, per restare aperta al pubblico fino al 23 febbraio, arricchendosi anche di una piccola selezione di ceramiche, realizzate da sei ospiti della Fondazione MAiC di Pistoia, centro di riabilitazione per persone con disabilità, e di una serie di disegni e sculture modellate da giovani marchigiani nello spettro autistico all’interno del Progetto SensibilMente, per una didattica multisensoriale inclusiva, attivato dal Dipartimento Educazione del Museo Omero, in collaborazione con il Comune di Ancona, come avevamo raccontato anche sulle nostre pagine.
Ma non solo: ad accordarsi ulteriormente con la mission del Museo ospitante, vi sarà anche l’opera di Roberta Biondini. «Punta infatti al coinvolgimento tattile – come si legge nella presentazione – il suo Te mi temi tocca me (opera a consumo rapido), mettendo sotto i riflettori ventiquattro terrecotte allo stato grezzo su cui la giovane laureanda all’Accademia Carrara di Bergamo ha inciso parole, articoli e preposizioni da combinare in una sciarada letterale che segue la durata della materia. Più la si tocca e più si consuma».
«Fino ad oggi – spiega a tal proposito Anna Maria Kozarzewska, coordinatrice scientifica del progetto – le opere dei nostri artisti non offrivano la possibilità di un’esplorazione tattile; invece, l’ospitalità concessaci dal Museo Omero, museo tattile per eccellenza, offre l’opportunità di sperimentare l’uso di più sensi per approcciarsi ad un’opera d’arte. Infatti, l’installazione di Roberta Biondini non solo crea un legame tra la nostra mostra e il luogo dell’esposizione, ma raccoglie anche i desideri espressi di quanti abbiamo incontrato lungo il nostro viaggio».
«L’arte è comunicazione – dichiara dal canto suo Aldo Grassini, presidente del Museo Omero – e nell’espressione artistica è anche il piacere di comunicare. Chi ha problemi relazionali può trovare nella creatività artistica la maniera più bella di rompere il cerchio dell’isolamento e lanciare un ponte verso il mondo. Ma l’arte, al di là di una tale funzione terapeutica, acquista un valore in sé nella misura in cui diventa una modalità originale di espressione. Nessun vero artista usa il “normale” codice espressivo: egli trasforma il linguaggio di tutti nel suo linguaggio e imprime il suo marchio di fabbrica negli oggetti della sua comunicazione. La mostra L’arte risveglia l’anima testimonia che l’effetto terapeutico può diventare un tutt’uno con la rappresentazione del bello. L’arte è sempre così!».

Questo mese, per altro, non sarà solo centrato sulla mostra: al fine infatti di promuovere i temi dell’accessibilità museale, sviluppare competenze e valorizzare la neurodiversità, le Associazioni promotrici dell’esposizione, insieme al Museo Omero, hanno programmato una serie di attività collaterali.
Si è già incominciato, dunque, il 29 gennaio, con una visita guidata per gli insegnanti delle scuole di ogni ordine e grado, gli educatori specializzati e i familiari di persone con disturbi dello spettro autistico. Domani, 31 gennaio, e il 1° febbraio toccherà poi a ragazzi autistici con la loro classe o in piccoli gruppi con i rispettivi accompagnatori, mentre il 3 e il 10 febbraio sarà il Museo Omero, con il citato progetto SensibilMente, ad accogliere le famiglie con bambini nello spettro autistico per far vivere loro con creatività l’esperienza museale. Dal 29 gennaio al 1° febbraio e il 22 febbraio, infine, si terrà il corso di formazione Musei Arte Autismi, rivolto a educatori museali e specializzati, di cui abbiamo già ampiamente scritto in altra parte del giornale.

Da ricordare in conclusione che L’arte risveglia l’anima è raccontata per testi e immagini nel catalogo in tre lingue (italiano, inglese, russo) edito da Polistampa e realizzato graficamente da Gonzalo Sanchez e Christina Pfeifer. I testi introduttivi sono della storica dell’arte e curatrice della mostra Cristina Bucci e dello psicologo Giuseppe Maurizio Arduino. Le immagini delle opere portano la firma del fotografo d’arte Aurelio Amendola, mentre i ritratti sono di Caroline Elo. (S.B.)

Per ulteriori informazioni e approfondimenti:
° Ufficio Stampa Museo Tattile Statale Omero di Ancona (Monica Bernacchia), redazione@museoomero.it.
° Ufficio Stampa della Mostra l’arte risveglia l’anima (Sandra Salvato), studiosalvatocabras@gmail.com.

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