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Paestum, “amico dell’autismo”

Disegno realizzato da Antonella Ricciardi, per illustrare l'iniziativa "Un tuffo nel blu"

Il disegno realizzato da Antonella Ricciardi, per illustrare l’iniziativa “Un tuffo nel blu”

Nell’estate del 2016 avevamo annunciato la riapertura al pubblico in Campania, dopo ben vent’anni, del Parco Archeologico di Paestum, testimonianza unica di storia antica. E per l’occasione, avevamo anche segnalato che la cosiddetta “Basilica” (Tempio di Era), ovvero il tempio più antico dei tre monumenti dorici presenti nell’area, sarebbe stato il primo e unico tempio greco, così ben conservato in tutto il Mediterraneo, ad essere accessibile senza barriere architettoniche, grazie a un percorso integrato sperimentale.
Successivamente Paestum ha avviato anche un percorso “amico dell’autismo” (Autism Friendly), che continua tuttora, in collaborazione con l’Associazione Cilento4all (Cooperativa Il Tulipano), oltreché con il Dipartimento di Scienze Motorie e del Benessere dell’Università Parthenope di Napoli, da tempo impegnato nella promozione di iniziative che mirano all’inclusione sociale.

Ogni terza domenica del mese, dunque – e su prenotazione negli altri giorni – sarà possibile partecipare alle visite didattiche denominate Un tuffo nel blu, dedicate a famiglie e scuole con bambini e ragazzi con disturbo dello spettro autistico, ma in generale rivolte a tutti.
Il percorso di visita partirà dai depositi del Museo – recentemente resi accessibili – e continuerà nelle sale espositive, dove, ponendo l’attenzione su alcuni tra i reperti più belli e significativi dell’antica Poseidonia, si cercherà di ricostruire la storia e la cultura della città più importante della Magna Grecia.
«Con Un Tuffo nel Blu – spiegano i promotori – l’arte e l’archeologia diventano uno strumento di emersione delle diverse intelligenze e potenzialità della persona; il Museo diventa un luogo di vita, aggregazione e inclusione, che dà ad ogni partecipante l’opportunità, nel rispetto dei propri tempi, di vedere e vivere il Museo stesso come una personale e intima esperienza».

«Continuiamo a lavorare sull’accessibilità e sull’inclusione – dichiara Gabriel Zuchtriegel, direttore del Parco Archeologico di Paestum -, sapendo che c’è ancora molto da fare, ma anche che con piccoli passi concreti si possono raggiungere obiettivi importanti».
A tal proposito, durante la visita i partecipanti avranno a disposizione strumenti originali e innovativi con cui interagire e potranno partecipare a dei laboratori appositamente ideati.

Un capitolo a sé merita la “genesi” dell’immagine di presentazione di Un tuffo del blu, qui a fianco riprodotta, che è stata realizzata da Antonella Ricciardi dell’Associazione Cilento4all. «Ho scelto l’immagine del tuffatore – racconta – per rappresentare un giovane che si tuffa letteralmente nella mente di un ragazzo con autismo. La condizione di quest’ultimo è rappresentata dal blu, colore simbolo dell’autismo, che circonda la bocca del soggetto illustrato; ho volutamente scelto la bocca in quanto organo di comunicazione “speciale”, ma non unico. Il mio disegno lo dedico a tutti i ragazzi affetti da autismo, sperando di avere espresso al meglio il principio della diversità, che non ne fa degli assenti, ma li rende semplicemente sensibili in un modo diverso».

Da ricordare, in conclusione, che la stampa del materiale didattico utilizzato durante le visite è stata realizzata con il contributo della Fondazione Carisal. (S.B.)

Per prenotazioni, informazioni e approfondimenti: specialmuseum@cilento4all.com.

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