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Il diritto della scienza, il diritto alla scienza

Realizzazione grafica elaborata dall'Associazione Luca Coscioni, per un appello sul diritto umano alla scienza

Una realizzazione grafica elaborata dall’Associazione Luca Coscioni, in occasione del lancio di un appello per il diritto umano alla scienza

In questo 2019 l’Italia sarà chiamata dal Consiglio per i Diritti Umani delle Nazioni Unite e dal Comitato sui Diritti Economici, Sociali e Culturali sempre dell’ONU, a presentare la propria relazione periodica sul rispetto degli obblighi internazionali derivanti dalla ratifica dei maggiori trattati internazionali in materia di diritti umani.
A tal proposito l’Associazione Luca Coscioni ha preparato un proprio rapporto sullo Stato della ricerca in Italia che verrà pubblicamente presentato nel pomeriggio di domani, 20 febbraio, presso il CNEL di Roma, in occasione del tredicesimo anniversario della morte di Luca Coscioni.
«Questo nostro documento – spiegano dall’Associazione Coscioni – presenta i temi su cui da sempre lavoriamo e contiene le riforme necessarie per proteggere e promuovere il diritto della scienza e alla scienza nel nostro Paese. Il tutto segna l’inizio di un lavoro “partecipativo” che nei prossimi mesi rivolgeremo a scienziati, ricercatori ed esperti, allo scopo consolidare un dossier che serva a reincludere la scienza tra le priorità politiche italiane».

In tale àmbito, per altro, i dati non sono certo incoraggianti, se è vero che da anni l’Unione Europea ha fissato al 3% del PIL Nazionale (Prodotto Interno Lordo), l’obiettivo di investimenti pubblici sulla ricerca da raggiungere entro il 2020. E invece, secondo la Relazione 2018 del CNR (Consiglio Nazionale delle Ricerche) sulla Ricerca e l’innovazione in Italia, l’Italia investe solo l’1,3% del proprio PIL, posizionandosi al di sotto della media dei Paesi dell’OCSE (Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico) e dell’Unione Europea.
Inoltre, anche se il rapporto tra spesa in ricerca/sviluppo e PIL è passato dall’1% del 2000 all’attuale 1,3%, la spesa per ricerca e sviluppo finanziata dal Governo è rimasta stazionaria, mentre gli stanziamenti del Ministero dell’Istruzione, Università e Ricerca verso gli Enti Pubblici di Ricerca sono scesi dai 1.857 milioni del 2002 ai 1.483 milioni del 2015.

Alla presentazione del rapporto di domani a Roma parteciperanno Filomena Gallo, avvocato e segretario nazionale dell’Associazione Coscioni; Marco Cappato e Mina Welby, rispettivamente tesoriere e co-presidente dell’Associazione stessa; Rodolfo e Anna Cristina Coscioni, per un ricordo del figlio Luca; Luigi Gallo, presidente della Commissione Cultura, Scienza e Istruzione della Camera. Dal canto suo, Lorenzo Fioramonti, viceministro al Ministero dell’Istruzione, Università e Ricerca, invierà un proprio videomessaggio.
Partendo quindi dalla citata Relazione 2018 del CNR sulla Ricerca e l’innovazione in Italia, interverranno Daniele Archibugi, direttore dell’IRPPS (Istituto di Ricerche sulla Popolazione e le Politiche Sociali) del CNR, docente all’Università di Londra (Birkbeck College), sul tema Opportunità scientifiche e ostacoli sociali: chi guida la danza?; Amedeo Santosuosso, direttore scientifico e tra i fondatori del Centro di Ricerca Interdipartimentale ECLT (European Centre for Law, Science and New Technologies) dell’Università di Pavia e docente nel medesimo Ateneo, oltreché membro della Commissione Internazionale sull’Etica della Conoscenza Scientifica e della Tecnologia (COMEST- UNESCO) (Il diritto alla scienza: obblighi del potere politico, dei cittadini e degli scienziati; Gilberto Corbellini del Dipartimento di Medicina Molecolare dell’Università La Sapienza di Roma (La ricerca e la comunicazione scientifica non politicizzate hanno un futuro in Italia?).
Infine, Patrizio Gonnella, presidente della CILD (Coalizione Italiana per i Diritti e le Libertà Civili), Ludovica Poli dell’Università di Torino, Simone Penasa del medesimo Ateneo, Costanza Hermanin del Collège d’Europe di Bruges (Belgio), Vittoria Brambilla, ricercatrice di Botanica Generale all’Università di Milano, Graziella Messina del Dipartimento di Bioscienze dell’Università di Milano e Tania Re, antropologa, presenteranno i contenuti dei “rapporti ombra” per le Nazioni Unite preparati dall’Associazione Coscioni, segnatamente sul tema dei diritti della e alla scienza in Italia. (S.B.)

Per ulteriori informazioni e approfondimenti: Ufficio Stampa Associazione Luca Coscioni (Fabio Miceli), fabio.miceli@havaspr.com.

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