Quelle prestazioni non possono essere interrotte in nessun caso

«Gli interventi di cura domiciliare e gli affidi diurni per le persone con disabilità grave-gravissima e per gli anziani non autosufficienti con Alzheimer o demenze non possono essere interrotti in nessun caso. La maggior parte di tali prestazioni, anzi, dovrebbero rientrare nei LEA (Livelli Essenziali di Assistenza) e come tali, essere indifferibili ed esulare dai vincoli di bilancio»: è questo il messaggio lanciato dall’ANFFAS di Torino, dopo che il Comune del capoluogo piemontese ha deciso di prorogare quelle prestazioni solo sino a fine giugno

Dito puntato di un uomo«Gli interventi di cura domiciliare e gli affidi diurni per le persone con disabilità grave-gravissima e per gli anziani non autosufficienti con Alzheimer o demenze non possono essere interrotti in nessun caso. Parliamo di circa 30.000 famiglie in Piemonte cui le Istituzioni devono continuare a dare l’aiuto indispensabile per andare avanti in modo quantomeno dignitoso».
È questo l’appello lanciato dall’ANFFAS di Torino (Associazione Nazionale Famiglie di Persone con Disabilità Intellettiva e/o Relazionale), tramite il proprio consigliere Angelo Faiella, subito dopo la riunione della Quarta Commissione Consiliare, convocata dal Comune di Torino, che ha definito «la proroga fino al 30 giugno 2019 delle prestazioni domiciliari socio-sanitarie per persone non autosufficienti e delle prestazioni rivolte a persone disabili e ai minori».

«Ovviamente – sottolinea l’esponente dell’ANFFAS torinese -, la scadenza del 30 giugno non è accettabile: dopo, infatti, come faranno le persone non autosufficienti e le loro famiglie?».
«I servizi in questione – prosegue Faiella – vengono erogati dal Comune su fondi della Regione che, andando a elezioni a fine maggio, non ha potuto garantirne l’erogazione oltre il mese di giugno. Di conseguenza, anche il Comune di Torino ha messo le mani avanti. Non è nostra intenzione entrare nelle dinamiche politiche ed elettorali, che tuttavia in nessun caso devono essere giocate sulla pelle delle persone in difficoltà, e anzi ribadiamo come la collaborazione con le Istituzioni, sia Comunali che Regionali, sia sempre stata proficua. Piuttosto, come nostra abitudine, vogliamo guardare oltre i problemi contingenti e proporre soluzioni concrete. La maggior parte delle prestazioni di cui parliamo, infatti, dovrebbero rientrare nei LEA (Livelli Essenziali di Assistenza) e come tali, essere indifferibili, in quanto cure rivolte a una persona malata cronica non autosufficiente (minore, adulto, anziano) ed esulare dai vincoli di bilancio. Solo questo eviterebbe ogni anno il ripetersi del “balletto dei rinnovi”, come se fossero concessioni generosamente elargite e non diritti irrevocabili delle persone». (D.P. e S.B.)

Per ulteriori informazioni e approfondimenti: media@inspirecommunication.it (Daniele Pallante); segreteria@anffas.torino.it.

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