Quel modello di cura integrativa per il Parkinson

Prosegue il cammino del progetto “Modello di cura integrativa”, promosso della Confederazione Parkinson Italia, che intende prendere in considerazione soprattutto tre specifici aspetti (farmaci, esercizio fisico e fisioterapia, corretta alimentazione), ritenendoli appunto un “modello di cura integrativa”, tale da rappresentare una garanzia di efficacia nel tempo per le persone con la malattia di Parkinson. Il nuovo appuntamento è in programma per domani, 23 marzo, a Mestre, dove è prevista anche la presentazione del progetto regionale del Veneto “Palestre della salute”

Esercizi di riabilitazione svolti da persone con la malattia di Parkinson

Esercizi di riabilitazione svolti da persone con la malattia di Parkinson

«La complessità legata alla salute della persona con Parkinson necessita di un approccio multidisciplinare del piano di cura, attraverso percorsi integrati, condivisi tra i diversi operatori coinvolti. Il principio di “autonomia” del paziente, sancito nel Piano Nazionale della Cronicità, diventa concreto laddove il paziente stesso e il proprio caregiver abbiano l’effettiva possibilità di “prendere in mano” la cura. Ottimizzare la qualità della vita della persona con Parkinson, comprendendo l’impatto multidimensionale della malattia è uno dei principali obiettivi cui dare attuazione».
Erano stati presentati così, qualche mese fa, i presupposti da cui è partito il nuovo progetto della Confederazione Parkinson Italia, denominato semplicemente Modello di cura integrativa, e sostenuto dalla Società Ralpharma, che intende prendere in considerazione in particolare tre specifici aspetti (farmaci, esercizio fisico e fisioterapia, corretta alimentazione), ritenendoli appunto un “modello di cura integrativa”, tale da rappresentare una garanzia di efficacia nel tempo per le persone con la malattia di Parkinson. Il tutto da portare avanti tramite una serie di incontri sui territorio, in collaborazione con le Associazioni locali.

Ora dunque, dopo l’appuntamento lombardo di Gallarate (Varese), nel gennaio scorso, la seconda “tappa” del progetto è in programma per la mattinata di domani, 23 marzo, nel Veneto, presso la Polisportiva Terraglio di Mestre (Via Penello, 5/7), con il supporto e la collaborazione dell’Associazione Parkinsoniani Associati Mestre-Venezia e Provincia.
L’incontro sarà a partecipazione libera e gratuita e potrà contare sugli interventi del neurologo Luigi Bartolomei, della nutrizionista Cristina Nicolato e dello specialista in Medicina dello Sport Patrizio Sarto.
In conclusione è prevista anche una sessione pratica, durante la quale Eva Gioppato e Maria Concetta Scaglione, operatori in riabilitazione, presenteranno tecniche di ginnastica adattata alla persona con Parkinson, già operative presso la Polisportiva Terraglio di Mestre che ospiterà il convegno.

Quale specifico momento riferito al contesto ospitante, vi sarà infine anche la presentazione del progetto regionale denominato Palestre della salute, una buona prassi di attuazione del modello di cura integrata nella Regione Veneto (se ne legga un approfondimento a questo link). (S.B.)

A questo link è disponibile il programma completo del convegno di Mestre del 23 marzo. Per ulteriori informazioni e approfondimenti: relazioniesterne@parkinson-italia.it.

La malattia di Parkinson
È una malattia neurodegenerativa cronica, causata dalla progressiva morte dei neuroni situati in una piccola zona del cervello che producono il neurotrasmettitore dopamina, il quale controlla i movimenti. Chi ha il Parkinson produce sempre meno dopamina, perdendo progressivamente il controllo del proprio corpo.
Arrivano così tremori, rigidità, lentezza nei movimenti, depressione, insonnia, disfagia, fino alla perdita completa dell’autonomia personale e all’impossibilità di svolgere le più semplici attività quotidiane (vestirsi, mangiare, lavarsi, parlare ecc.).
Non esiste una cura risolutiva, ma solo trattamenti sintomatici che aiutano a convivere con la malattia la quale continua a progredire.
Oggi in Italia si stima vi siano ben 300.000 malati di Parkinson, che secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità sono destinati a raddoppiare entro i prossimi quindici anni. Va tenuto conto inoltre che si parla di una patologia rispetto alla quale gli organi d’informazione, l’opinione pubblica e le stesse Istituzioni hanno ancora una percezione errata, considerandola una “malattia dei vecchi”: l’età d’esordio, infatti, si fa sempre più giovane (un paziente su quattro ha meno di 50 anni, il 10% meno di 40 anni), e la metà dei malati è in età lavorativa, cosicché si può dire che vi siano circa 25.000 famiglie, in Italia, con figli in età scolare in cui uno dei genitori è colpito dalla malattia.

Parkinson Italia
Parkinson Italia è una Confederazione di Associazioni di Volontariato, ovvero un network per la malattia di Parkinson e i Parkinsoniani, che attraverso l’adesione delle singole Associazioni, è aperto a tutti: pazienti, volontari, familiari e simpatizzanti.
L’autonomia e la cooperazione sono i punti di forza della Confederazione, nata nel 1998 e che quindi proprio lo scorso anno ha celebrato il proprio ventennale: infatti, le Associazioni aderenti da una parte conservano tutta la libertà di azione, dall’altra si connettono a una rete di contatti e di iniziative. In questo modo il rispetto delle esigenze locali si unisce all’efficienza di una struttura di coordinamento.
Parkinson Italia – che aderisce alla FISH (Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap) – si adopera per informare l’opinione pubblica, le istituzioni e i mass-media circa:
° la gravità degli aspetti nascosti della malattia;
° le conseguenze sulle persone che ne soffrono, il loro nucleo familiare e la società.
Con l’obiettivo di ottenere adeguati trattamenti sanitari e tutele sociali, la Confederazione si fa portavoce e promotore di:
– istanze dei pazienti e dei caregiver;
– progetti su specifiche esigenze e problemi;
– studi, indagini e ricerche sociali;
– proposte di legge e adeguamenti di disposizioni in materia di salute pubblica e tutele sociali.

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