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La Settimana dell’Accessibilità Comunicativa: un appuntamento d’obbligo

Esempio di Comunicazione Aumentativa e Alternativa (CAA)

Un esempio di Comunicazione Aumentativa e Alternativa (CAA)

«Siamo alla terza edizione di questa nostra iniziativa e per questo vogliamo ringraziare innanzitutto gli esercenti aderenti e gli enti patrocinanti che hanno creduto fortemente nell’evento. I deficit comunicativi sono stati negli ultimi decenni oggetto di studio e ricerca e la Comunicazione Aumentativa e Alternativa (CAA) è uno dei risultati, in quanto strumento di supporto nella riduzione delle difficoltà derivanti da questo svantaggio. A tal proposito, la nostra Cooperativa investe molte risorse e competenze in questo àmbito, con il Centro ComuniCAA e con le attività svolte presso il Centro Socio Educativo Il Melograno».
Così Michele Covi, presidente della Cooperativa Sociale GSH di Cles in Val di Non (Trento), presenta la terza edizione di un’iniziativa divenuta ormai un appuntamento quasi obbligato, ovvero la Settimana dell’Accessibilità Comunicativa, in programma dal 29 aprile al 3 maggio a Cles e a Denno (Contà), patrocinata ancora una volta dall’Associazione ISAAC Italy, sezione italiana dell’ISAAC (International Society for Augmentative and Alternative Communication), oltreché dalle Comunità Valle di Non e Valle di Sole.

Come già negli anni scorsi, dunque, durante la prossima settimana, presso la Sala Comunale dell’Oratorio di Cles e l’APSP (Azienda Pubblica di Servizi alla Persona) Santa Maria di Cles, le Biblioteche Comunali di Cles e di Denno, i bar e i ristoranti di Cles, verranno organizzate attività, eventi e buone pratiche per sensibilizzare le persone, tramite l’utilizzo di strumenti in simboli, all’uso della Comunicazione Aumentativa e Alternativa e ai bisogni educativi complessi.
«Il nostro obiettivo – spiegano dalla Cooperativa GSH – è quello di far conoscere questa importante modalità comunicativa, perché permette di superare i confini della comunicazione parlata e scritta, in un’ottica di accessibilità e inclusione. In particolare vogliamo diffondere il messaggio che la CAA non è solo rivolta a coloro che hanno difficoltà di comunicazione, ma può essere uno strumento efficace per tutti: bambini che non sanno leggere, persone straniere e persone con fragilità, che grazie ai simboli possono partecipare ai vari contesti sociali».

L’inaugurazione, quindi, si avrà nel pomeriggio di lunedì 29 (ore 18.30), presso la Sala dell’Oratorio Parrocchiale di Cles. Qui, dopo la presentazione del programma della Settimana, è previsto MusiCAAperta, concerto accessibile a cura del Centro ComuniCAA e della Scuola musicale M. Eccher.
Le varie iniziative programmate alterneranno momenti di approfondimento e confronto con esperti, dimostrazioni laboratoriali e creative rivolte ai più piccoli e sportelli di informazione diretta, per conoscere sempre meglio la comunicazione aumentativa alternativa e nello specifico le attività del Centro ComunicAA.
Dal canto loro, i bar e i ristoranti aderenti consentiranno di sperimentare menù e tovagliette accessibili, con simpatici giochi d’intrattenimento per i più piccoli. Un modo diverso, divertente e originale, questo, per permetterà a tutti di “comunicare facile”. (S.B.)

Per ulteriori informazioni e approfondimenti: comunicazione@gsh.it (Sara Brida) o info@gsh.it.
In àmbito di CAA (Comunicazione Aumentativa e Alternativa), suggeriamo ai Lettori anche il testo da noi pubblicato sulla Convenzione ONU in Comunicazione Aumentativa Alternativa (a questo link).

CAA (Comunicazione Aumentativa e Alternativa)
La CAA (Comunicazione Aumentativa e Alternativa) è un’area della pratica clinica che cerca di compensare la disabilità temporanea o permanente di persone con difficoltà di comunicazione, utilizzando sistemi di simboli o immagini. Si tratta di una tecnica che richiede la formazione di genitori, operatori e del bambino e che funziona al meglio tramite una supervisione a domicilio da parte dello specialista.
Si parla quindi di comunicazione aumentativa perché l’obiettivo è quello di arricchire, completare, implementare al massimo le abilità comunicative naturali della persona con disabilità verbale, alternativa perché si utilizzano strategie diverse da quelle verbali, come tabelle, simboli, immagini, scritte e software dedicati, scelti in base ai bisogni specifici e alle possibilità del paziente.
Nell’àmbito dell’età evolutiva, la CAA viene proposta a bambini con paralisi cerebrali infantili, sindromi genetiche, disprassia (incapacità di compiere movimenti volontari), ritardo mentale, sordità grave e alcune forme di autismo.

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