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“Legge sul Durante e Dopo di Noi”: manca la relazione del 2018

Realizzazione grafica con omino bianco a fianco di un grande punto di domanda rossoUn Atto di Sindacato Ispettivo, o per usare un termine più noti, un’Interrogazione Parlamentare, è stato presentata nei giorni scorsi da numerosi Senatori, per chiedere i motivi della mancata presentazione, per il 2018, della relazione sullo stato di attuazione della Legge 112/16 (Disposizioni in materia di assistenza in favore delle persone con disabilità grave prive del sostegno familiare), meglio nota come “Legge sul Dopo di Noi” o “sul Durante e Dopo di Noi”.
L’articolo 8 di quella norma, infatti, prevede che il Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali trasmetta alle Camere, «entro il 30 giugno di ogni anno, una relazione sullo stato di attuazione delle disposizioni della presente legge e sull’utilizzo delle risorse […]. La relazione illustra altresì l’effettivo andamento delle minori entrate derivanti dalle medesime disposizioni, anche al fine di evidenziare gli eventuali scostamenti rispetto alle previsioni».

«La relazione del primo anno di attività – si legge tra l’altro nell’Atto Parlamentare – pubblicata nel dicembre 2017, si è limitata a descrivere lo stato di avanzamento di questa prima fase in cui le Regioni hanno definito gli indirizzi di programmazione, propedeutica all’erogazione delle risorse per la realizzazione degli interventi sul territorio; l’analisi, quindi, fa riferimento alle risorse complessivamente stanziate nel biennio 2016-2017. Si tratta di una cifra corrispondente a poco più di 128 milioni di euro; l’attuazione concreta degli interventi e dei servizi a favore dei beneficiari della legge è di competenza dei Comuni e dovrebbe essere oggetto della seconda relazione; la seconda relazione al Parlamento sullo stato di applicazione della legge avrebbe, dunque, dovuto essere presentata entro il mese di giugno 2018, ma così non è stato; ciò appare grave anche alla luce del fatto che l’attuazione della legge su base regionale sembra, però, procedere a velocità diversa da Regione a Regione. Risulta, infatti, che soltanto in Lombardia, Marche, Molise e Toscana si è partiti con la stesura dei progetti individuali previsti dalla normativa; nelle Regioni Lazio, Campania, Basilicata, Calabria si è dato avvio all’attivazione delle richieste di redazione e approvazione dei progetti individuali; in Friuli-Venezia Giulia e Veneto si è deciso di co-progettare con gli “enti gestori” e di attuare per loro tramite gli interventi previsti dalla legge n. 112 del 2016; Emilia-Romagna e Liguria sono invece partite dall’individuazione e dall’intervento sugli immobili. In altre Regioni, invece, il processo sembra ancora agli inizi: ad esempio in Abruzzo, Puglia e Piemonte risulterebbe essere stata avviata solo una programmazione di carattere generale».

«I progetti individuali – conclude il documento – sono identificati come una tappa necessaria per la corretta applicazione della legge e occorre vigilare con attenzione su questo aspetto. Il punto principale del provvedimento è, infatti, la costruzione di percorsi di autonomia della persona con disabilità». Pertanto «si chiede di sapere quando verrà presentata alle Camere la seconda relazione sullo stato di applicazione della legge n. 112 del 2016 [grassetti nostri nelle citazioni, N.d.R.]». (S.B.)

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