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L’ANFFAS si rinnova e sviluppa nuove competenze e capacità

Italiana Autorappresentanti In Movimento “Io Cittadino!” dell'ANFFAS

Assume sempre maggiore centralità la partecipazione attiva delle persone con disabilità intellettiva e disturbi del neurosviluppo, nella vita associativa dell’ANFFAS. Nella foto di repertorio, un gruppo di partecipanti a un incontro della Piattaforma Italiana Autorappresentanti In Movimento “Io Cittadino!”, promossa dall’ANFFAS (in primo piano, secondo da sinistra, Roberto Speziale, presidente nazionale dell’ANFFAS)

«Non vi è dubbio che tutte le nostre organizzazioni, in questi mesi, siano state e saranno ancora coinvolte in un impegnativo e per nulla semplice lavoro di trasformazione e adeguamento a quanto previsto da una Riforma che non bisogna interpretare come “manutentiva”, ma bensì come “ri-fondativa”. Per fare ciò occorre mettere al primo posto il suo spirito innovativo, che deve spingere gli Enti del Terzo Settore ad effettuare un’autoanalisi in termini valoriali, tecnici, gestionali, giuridici, contabili, strategici e organizzativi».
Lo ha dichiarato Roberto Speziale, presidente nazionale dell’ANFFAS, a margine dell’Assemblea Nazionale di Roma di tale Associazione, durante la quale si è dato vita ad un ampio confronto sullo stato dell’arte della Riforma del Terzo Settore (Legge 106/16), che sta andando a regime in questi mesi, sulle opportunità che essa comporta, ma anche sulle non poche criticità riscontrate, a causa della mancata emanazione di alcuni Decreti Attuativi, nonché della mancata istituzione del Registro Unico Nazionale del Terzo Settore.
«La mancanza di tali atti – si è detto durante la tre giorni di Roma – rende molto incerto il quadro normativo di riferimento e difficili le stesse scelte da compiere da parte di tutti i singoli Enti che sono chiamati ad adeguarsi alla Riforma entro il prossimo 3 agosto».

Oltre alle modifiche statutarie e regolamentari, dunque, l’Assemblea ha portato ad approvare gli schemi dei nuovi Statuti e della nuova riorganizzazione dell’intera struttura dell’ANFFAS, per adeguarli, appunto, alle previsioni della Riforma del Terzo Settore.
Nel box in calce segnaliamo tutte le principali novità, tra cui anche la modifica della denominazione assunta dall’ANFFAS, che da “Associazione Nazionale Famiglie di Persone con Disabilità Intellettiva e/o Relazionale” diventa “Associazione Nazionale di Famiglie e Persone con Disabilità Intellettiva e Disturbi del Neurosviluppo”, volendo in tal modo ribadire la centralità delle persone con disabilità nella partecipazione attiva alla vita associativa.

«Se la Riforma del Terzo Settore – sottolinea Speziale – dichiara di “riconoscere il valore e sostenere l’iniziativa dei cittadini che cooperano, anche in forma associata, a perseguire il bene comune, a potenziare i livelli di cittadinanza attiva, di coesione e protezione sociale, favorendo la partecipazione, l’inclusione e il pieno sviluppo della persona e a valorizzare il potenziale di crescita e di occupazione lavorativa”, il nostro auspicio è che sia proprio questa la vera finalità della Riforma, senza che la stessa si trasformi, come in alcuni casi sembra essere, in un sistema estremamente complesso e burocratico. Sistema che rischia di penalizzare il mondo delle Associazioni a vantaggio di altri Enti o del “mercato”».
«Se infatti lo Stato – prosegue il Presidente dell’ANFFAS – si prefigge, come detto, di dare valore e riconoscere la funzione sociale degli Enti del Terzo settore e dell’associazionismo quale espressione di partecipazione, solidarietà e pluralismo, promuovendone lo sviluppo e favorendone l’apporto originale per il perseguimento di finalità civiche, solidaristiche e di utilità sociale, lo deve fare senza costringere il nostro mondo ad inutili e farraginosi “orpelli” che rischiano, paradossalmente, di mettere “fuori gioco” una miriade di realtà associative sotto il peso di adempimenti, controlli e nuovi oneri, non sempre sostenibili».

«In buona sostanza – conclude Speziale – l’ANFFAS ha voluto fortemente interpretare la Riforma come un’opportunità di cambiamento per innovarsi e sviluppare nuove competenze e capacità. Ed è In forza di tale assunto che continueremo ad operare per essere sempre all’altezza del nostro ruolo, grazie allo storico e forte radicamento territoriale e al nostro essere una grande Associazione di famiglie e persone con disabilità. Al tempo stesso, però, continueremo anche a vigilare affinché la Riforma non finisca con lo snaturare gli elementi valoriali che la stessa dichiara di voler perseguire». (S.B.)

Gli atti dei lavori dell’Assemblea Nazionale dell’ANFFAS (Roma, 29-31 maggio) saranno entro breve disponibili nel sito dell’Associazione. Per ulteriori informazioni e approfondimenti: comunicazione@anffas.net.

Le principali novità scaturite dall’Assemblea Nazionale dell’ANFFAS
° La connotazione di ANFFAS Nazionale quale “rete associativa”, assumendone le relative funzioni in favore degli Enti aderenti e svolgendo anche attività di coordinamento, tutela, rappresentanza, promozione e supporto degli Enti del Terzo Settore propri associati e delle loro attività.
° L’acquisizione della nuova denominazione “Associazione Nazionale di Famiglie e Persone con disabilità intellettiva e disturbi del neurosviluppo”, così ribadendo la centralità delle stesse persone con disabilità nella partecipazione attiva alla stessa vita associativa.
° L’ampliamento delle attività associative, statuendo che ANFFAS opera a tutti i livelli prioritariamente in favore di persone con disabilità intellettiva e disturbi del neurosviluppo, anche derivanti da Malattie Rare, e delle loro famiglie, nonché in favore di persone svantaggiate o in condizione di fragilità.
° L’istituzione di un Consiglio Nazionale composto, di diritto, da tutti i Presidenti e Coordinatori delle ANFFAS Regionali e dai Presidenti della Fondazione Nazionale Dopo di Noi ANFFAS e del Consorzio la Rosa Blu.
° Il rafforzamento della Piattaforma Italiana degli Autorappresentanti (PIAM), fondata dal movimento Io Cittadino e aderente, a livello europeo, all’EPSA [Piattaforma Europea degli Autorappresentanti, N.d.R.], attraverso la previsione della costituzione di gruppi locali e regionali e con diritto di partecipazione attiva alla vita associativa ai vari livelli. Il tutto in coerenza con la Dichiarazione di Roma del 15 maggio 2015 sul diritto al sostegno alla presa di decisioni delle persone con disabilità intellettiva.

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