Chiediamo un nuovo progetto per la disabilità

«Chiediamo alla Regione Lombardia di istituire rapidamente un tavolo di confronto permanente che definisca e aggiorni il quadro delle politiche regionali in favore delle persone con disabilità, Un tavolo di confronto non per ascoltare, ma per co-programmare e co-progettare, nella logica e nel rispetto della Riforma del Terzo Settore»: è questa la pressante richiesta emersa il 13 giugno scorso, durante l’evento conclusivo degli “Stati Generali” dell’ANFFAS Lombardia, tenutosi all’Università Statale di Milano

Elaborazione grafica basata su varie parole (al centro "disabilità")«Chiediamo alla Regione Lombardia di istituire rapidamente un tavolo di confronto permanente che definisca e aggiorni il quadro delle politiche regionali in favore delle persone con disabilità e che sostenga il cambiamento indicato dal governatore Attilio Fontana, ma che non ha ancora trovato attuazione e che consiste nel promuovere l’inclusione sociale; favorire l’integrazione delle politiche e delle risorse a partire dall’introduzione dello strumento del budget di salute; introdurre sistemi di Case Management* e la funzione del case manager a garanzia di una presa in carico globale e continuativa; orientare il sistema dei sostegni in base ai progetti personali; utilizzare la valutazione degli esiti per misurare l’adeguatezza e gli impieghi delle risorse».
Lo hanno dichiarato a una voce Maria Villa Allegri e Angelo Nuzzo, rispettivamente vicepresidente e rappresentante del Comitato Tecnico dell’ANFFAS Lombardia (Associazione Nazionale di Famiglie e Persone con Disabilità Intellettiva e Disturbi del Neurosviluppo), nel corso dell’evento pubblico conclusivo degli Stati Generali della stessa ANFFAS Lombardia, intitolato Persone con disabilità in Lombardia: quale futuro tra continuità, innovazione e sostenibilità?.

Tenutosi il 13 giugno all’Università Statale di Milano (se ne legga anche la nostra presentazione), tale incontro è arrivato dopo due intense giornate di lavoro nel mese di maggio, dedicate ai temi strutturali del sistema di welfare regionale rivolto alle persone con disabilità intellettiva e/o relazionale, con il coinvolgimento di un centinaio di partecipanti (amministratori ANFFAS, dirigenti e operatori dei servizi e della rete associativa ANFFAS) e la presentazione di ben trenta diverse esperienze, quasi tutte realizzate in collaborazione con altri soggetti di Terzo Settore e Istituzioni del territorio, al di fuori dei canali di finanziamento pubblico ordinario.

A proposito dell’auspicato tavolo di confronto permanente, «quest’ultimo – hanno aggiunto Allegri e Nuzzo – dovrà essere condiviso con chi sostiene e garantisce oggi le risposte ai bisogni e ai diritti delle persone con disabilità, e cioè i soggetti di Terzo Settore che operano sia sul versante della tutela giuridica, sia su quello gestionale e che in questi anni hanno investito sull’innovazione dei servizi esistenti e sulla creazione di nuove forme di sostegni. Un Terzo Settore che oggi chiede con forza, innanzitutto alla Regione Lombardia, politiche di investimento, di sostegno finanziario ai costi inevitabili che i gestori affrontano quotidianamente, a partire dall’adeguamento della remuneratività delle prestazioni rese nelle unità d’offerta sociosanitarie, ferme da un decennio. Un tavolo di confronto non per ascoltare, ma per co-programmare e co-progettare, nella logica e nel rispetto della Riforma del Terzo Settore».
«In assenza di tutto ciò – hanno concluso – l’ANFFAS Lombardia – sostenuta in questo anche dalle altre componenti di Terzo Settore presenti all’incontro del 13 giugno – proclamerà lo stato di mobilitazione, per la tutela dei diritti delle persone e delle famiglie, e per garantire l’adeguatezza del sistema di welfare regionale».

Concluso dal presidente nazionale dell’ANFFAS Roberto Speziale, l’evento dell’Università Statale di Milano ha visto la partecipazione di Emilio Rota, presidente dell’ANFFAS Lombardia; Stefano Bolognini, Silvia Piani e Giulio Gallera, assessori della Regione Lombardia; Virginio Brivio, presidente dell’ANCI Lombardia (Associazione Nazionale Comuni Italiani); Luca Degani, presidente dell’UNEBA Lombardia (Unione Nazionale Istituzioni e Iniziative di Assistenza Sociale); Valeria Negrini, presidente di Federsolidarietà Lombardia e portavoce del Forum del Terzo Settore Lombardia; Alessandro Manfredi, presidente della LEDHA, la Lega per i Diritti delle Persone con Disabilità che costituisce la componente lombarda della FISH (Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap); Franco Berardi della Funzione Pubblica CISL Lombardia; Gilberto Creston della Funzione Pubblica CGIl Lombardia.
Dopo il saluto di Marilisa D’Amico, ordinario di Diritto Costituzionale e Prorettrice alla Legalità, alla Trasparenza e alla Parità dei Diritti nell’Università di Milano, vi è stata la relazione di Giuseppe Arconzo, associato di Diritto Costituzionale al medesimo Ateneo e assistente di studio presso la Corte Costituzionale, sul tema Il bilanciamento tra i diritti fondamentali delle persone con disabilità e i vincoli di carattere economico, il tutto moderato da Stefania Leone, ricercatrice di Diritto Costituzionale sempre all’Università di Milano, oltreché, in essa, Delegata del Rettore alla Disabilità e ai DSA (Disturbi Specifici di Apprendimento). (S.B.)

*In linea generale il Case Management può essere definito come un processo collaborativo di valutazione, pianificazione, facilitazione e tutela giuridica, per le scelte e le prestazioni, al fine di venire incontro ai bisogni individuali attraverso la comunicazione e le risorse disponibili, per promuovere risultati di qualità, con un buon rapporto costo-efficacia.

Per ulteriori informazioni e approfondimenti: info@anffaslombardia.it.

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