Dovete avere più civiltà, più educazione, più rispetto, perché noi esistiamo!

«Partiamo dal presupposto che dovete avere più civiltà, più educazione, più rispetto. Ci mancate di rispetto ogni giorno, pensate solo a voi stessi, ma fatevene una ragione perché noi esistiamo! Lotterò ogni giorno per dire no ai marciapiedi occupati da motorini, macchine, auto e tavolini. Ai marciapiedi senza scivoli e alle barriere»: sono parole di Elena, una bimba di 9 anni in carrozzina che “ci ha messo la faccia”, con un video che riteniamo un vero e proprio “editoriale/manifesto” sui diritti delle persone con disabilità. Vediamo se “chi può” ne soddisferà le istanze, con fatti concreti

Elena nel video-appello diffuso in Facebook

La piccola Elena in un’immagine del video-appello diffuso in Facebook

Oggi ci piace aprire il giornale con quello che potremmo senz’altro definire come un vero e proprio “editoriale/manifesto”, anche se a pronunciarlo dalla sua carrozzina è stata una bimba di soli 9 anni.
Parliamo di Elena, che vive a Nola, nella Città Metropolitana di Napoli e del suo video apparso in Facebook (a questo link), che tanta diffusione sta avendo in questi giorni, anche da parte delle varie testate generaliste nazionali.

«Partiamo dal presupposto – dice Elena – che dovete avere più civiltà, più educazione, più rispetto. Ci mancate di rispetto ogni giorno, pensate solo a voi stessi, ma fatevene una ragione perché noi esistiamo!».
E aggiunge: «Lotterò ogni giorno per dire no ai marciapiedi occupati da motorini, macchine, auto e tavolini. Ai marciapiedi senza scivoli e alle barriere architettoniche».
Come non leggere nell’apparente semplicità di questi messaggi la perfetta sintesi di ciò che quotidianamente cerchiamo di raccontare sulla nostra pagine, tra decine di articoli, denunce e approfondimenti?

Alcune ricadute del video di Elena sono indubbiamente confortanti: il Sindaco di Nola ha contattato la madre per ascoltare le istanze di Elena. E soprattutto vi è stata una grande diffusione nel web, con tanti ringraziamenti e messaggi di sostegno, che «per la nostra famiglia significano molto», ha scritto la mamma di Elena.
Questa bimba ci ha messo la faccia: sta ora “a chi può” soddisfarne le richieste, con fatti concreti, sia a Nola che altrove. (S.B.)

Ringraziamo per la segnalazione la FISH Campania (Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap).

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