Non si può garantire un diritto negandolo a un’altra persona

Perché così tante importanti organizzazioni del Lazio – tra le altre il Forum del Terzo Settore e la FISH (Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap) – manifesteranno in massa il 27 giugno davanti al Comune di Ladispoli, nella Città Metropolitana di Roma, all’insegna dello slogan «Non esiste la disabilità, ma esiste la disuguaglianza»? “Semplicemente” perché il Comune di Ladispoli ha proceduto a un inaccettabile taglio lineare dei fondi destinati al sociale, in particolare riducendo drasticamente il servizio di assistenza domiciliare alle persone con disabilità

Dito puntato di un uomoPerché così tante importanti organizzazioni del Lazio – tra le altre il Forum del Terzo Settore e la FISH (Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap) Regionalimanifesteranno in massa nella mattinata del 27 giugno davanti al Comune di Ladispoli, nella Città Metropolitana di Roma, all’insegna dello slogan «Non esiste la disabilità, ma esiste la disuguaglianza»?
Sostanzialmente perché alcuni giorni fa il Comune della località laziale ha inviato una lettera alle Cooperative che gestiscono il Progetto Comunale SAISD (Servizio Assistenza ed Integrazione Sociale Disabili), che esordiva così: «In riferimento al servizio SAISD, siamo spiacenti di comunicare che non è possibile mantenere l’attuale livello di distribuzione delle ore di assistenza per i successivi sei mesi dell’anno in corso. Pertanto, in base alle attuali disponibilità di Bilancio, e nell’ottica di garantire il minimo del servizio anche ad altri utenti disabili attualmente in lista di attesa, le ore di assistenza (SAISD) saranno ridotte da luglio a dicembre 2019».
Seguono le diverse modalità di riduzione, tra le quali spicca soprattutto quella riguardante l’assistenza domiciliare (progetti Vivo meglio e Star bene a casa).

«Il Comune di Ladispoli – si legge oggi nel comunicato diffuso dalle organizzazioni che hanno promosso la manifestazione di protesta del 27 giugno – ha dato seguito al preannunciato taglio dei fondi destinati al sociale, una drastica riduzione sul servizio di assistenza domiciliare alle persone con disabilità, avvenuta tramite una comunicazione in cui l’Amministrazione ha reso noto che dal mese di luglio saranno garantite ai disabili in assistenza quattro ore settimanali. Oltre al danno, dunque, anche la beffa!».
«Si tratta di una scelta – prosegue la nota – che non tiene minimamente conto della “Persona”. Una persona con disabilità, infatti, deve essere trattata con attenzione e non esiste ingiustizia più grande che “fare parti uguali tra diseguali”. Questo è un taglio lineare, che lascia alcune famiglie completamente scoperte da questo servizio, trascurando il fatto che la riduzione drastica di servizi mirati alla terza età e alla disabilità, non solo aumenta la sofferenza di individui, famiglie ed esperti del settore, ma anche la spesa, perché subito dopo i servizi di assistenza domiciliare ci sono gli istituti di ricovero, le case famiglia con rette che variano da individuo a individuo. Tutto questo in nome di una “presunta” giustizia che dovrebbe garantire l’ingresso di nuovi utenti da tempo in lista d’attesa. Ma quale giustizia sociale prevede che per garantire un diritto per altro acquisito, lo si neghi ad un altro? È come dire a un paziente ricoverato in ospedale di andare a casa perché il letto serve per un altro malato!».

«Il Terzo Settore tutto – conclude il messaggio – fa appello ad un’alleanza della cittadinanza solidale, per ridimensionare i tagli previsti all’assistenza domiciliare. In tal senso chiediamo sostegno ai cittadini, ai commercianti, ai sindacati, perché si uniscano a noi in una battaglia di civiltà contro ogni ingiustizia e disuguaglianza, a favore delle famiglie che continuano a prendersi cura di persone con disabilità e anziani».

Anche da parte di «Superando.it» va la piena solidarietà a questa iniziativa, Ci limitiamo solamente a ricordare che mai i diritti umani soggettivi possono essere ridimensionati o azzerati, in base a «disponibilità di Bilancio», come si è scritto nella lettera del Comune di Ladispoli. (S.B.)

Per ulteriori informazioni e approfondimenti: segreteria@terzosettorelazio.it (Marta Di Meglio).

Le organizzazioni promotrici della manifestazione del 27 giugno a Ladispoli (ma altre ancora aderiranno):
° AGCI Lazio Solidarietà (Associazione Generale Cooperative Italiane)
° Ancescao Lazio (Associazione Nazionale Centri Sociali, Comitati Anziani e Orti)
° ANFFAS (Associazione Nazionale di Famiglie e Persone con Disabilità Intellettiva e Disturbi del Neurosviluppo)
° Associazione ADA Lazio (Associazione per i Diritti degli Anziani)
° Associazione ANGSA Lazio (Associazione Genitori Soggetti Autistici)
° Associazione Anteas  Roma e Lazio
° Associazione Habitat per l’Autismo, Roma
° Associazione La Nuova Crisalide, Ladispoli (Roma)
° Associazione Nuove Frontiere, Ladispoli (Roma)
° Associazione Oltre lo Sguardo, Roma
° Associazione Piccolo Fiore, Ladispoli (Roma)
° Associazione Scuolambiente, Cerveteri (Roma)
° Auser Lazio
° AVO (Associazione Volontariato Ospedaliero)
° Confcooperative Federsolidarietà
° Coordinamento Donne Resistenti, Ladispoli-Cerveteri (Roma)
° Cooperativa  Casa Comune, Ladispoli (Roma)
° Cooperativa  Cassiavass, Roma
° Cooperativa La Goletta, Ladispoli (Roma)
° Cooperativa Solidarietà, Ladispoli (Roma)
° FISH Lazio (Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap
° Forum del Terzo Settore Lazio
° Il volontariato promuove la vita, Civitavecchia (Roma)
° Legacoopsociali Lazio

Please follow and like us:
Pin Share
Stampa questo articolo