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“Balletti di responsabilità” e discriminazioni

Realizzazione grafica con un crepaccio che divide una persona con disabilità da tutte le altreEra gennaio, quando il nostro giornale aveva raccolto la segnalazione del Lettore Alberto Coppini, riguardante il palazzo di Vignola (Modena), dove ha sede, in Via Mazzini, un’agenzia della Banca Popolare dell’Emilia Romagna (BPER). «Perché una banca tanto importante – aveva scritto Coppini, documentando le sue parole anche con un video – trascura grossolanamente delle normative esistenti da decenni? Ma soprattutto, perché una persona “normodotata” può accedervi percorrendo tre metri, mentre chi ha problemi motòri ne deve fare cento e superare una ripida salita? Chi cammina a stento, infatti, non si avventurerà mai su quella rampa non a norma, per percorrere poi con bastone o stampella un lungo tratto e arrivare al portone d’ingresso dell’istituto o al Bancomat a lato».
A quel punto, dunque, attendevamo risposte – auspicabilmente positive – da quella stessa banca, così come il nostro Lettore, che a tal proposito aveva preso direttamente contatto con il Servizio Consulenza Legale (Ufficio Reclami e Disguidi).

«Ci risulta – era stata una prima risposta – che i nostri competenti Uffici abbiano già effettuato un primo intervento, procedendo all’installazione di un corrimano nei pressi dei gradini di fronte all’interno dell’Agenzia».
Quel corrimano, però, installato nei pressi dei gradini, ben poco aveva a che vedere con la situazione di discriminazione segnalata da Coppini, riguardante quel lungo tratto laterale, introdotto da una rampa non a norma.

Passano alcuni mesi, e a un nuovo messaggio inviato dal nostro Lettore, giunge una risposta che sembra finalmente riferirsi alla questione sollevata, ma che in realtà, coinvolgendo l’Ente Pubblico, sembra aprire le porte semplicemente a un “balletto di responsabilità”, per coprire un nulla di fatto.
«I nostri Uffici competenti – rispondono infatti dal Servizio Consulenza Legale della banca – ci hanno informato di aver dato corso alle attività volte a veder installato un corrimano sull’esistente rampa di accesso alla dipendenza, sita in prossimità dei posti riservati ai soggetti diversamente abili. Gli stessi, altresì, ci hanno riferito di aver già interessato il Comune di Vignola in merito all’opportunità di effettuare interventi sulle barriere architettoniche della nostra Dipendenza. Al riguardo, ci preme evidenziare come senza una fattiva partecipazione dell’Ente Comunale, il nostro Istituto si trovi nell’impossibilità di dar corso ad interventi che prevedano la modifica dell’attuale struttura della rampa di accesso alla Filiale, ovvero la realizzazione di una nuova struttura che vada ad aggiungersi a quella esistente».
Pertanto, è la conclusione, «ci pare doveroso informarla che, allo stato, sebbene le sue segnalazioni siano state condivise e discusse con i competenti Uffici Tecnici del Comune di Vignola, non sia per noi possibile offrire rassicurazioni in merito al fatto che le sue richieste avranno positivo seguito».
Risultato finale: tutto resta come prima, documentato anche questa volta da un ulteriore video realizzato nel mese di agosto.

Responsabilità della banca? Responsabilità del Comune? O di entrambi? Quel che resta sono la discriminazione e il disagio delle persone con disabilità, come purtroppo dobbiamo registrare sin troppo spesso nelle nostre città, pur continuando tuttavia a sperare che sollevando ancora una volta il problema da queste pagine, qualcuno – finalmente – decida di intervenire e di farlo concretamente. (S.B.)

I video di cui si parla nella presente nota sono a disposizione dei Lettori presso la nostra redazione (info@superando.it).

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