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Quei musei che hanno lavorato per l’accessibilità

Visione tattile all'interno di un museo archeologico

Visione tattile all’interno di un museo archeologico, da parte di una persona con disabilità visiva

Abbiamo seguito sin dagli inizi, sulle nostre pagine, il Progetto COME-IN!, iniziativa triennale finanziata nell’àmbito del Programma Interreg Europa Centrale, il cui obiettivo è stato quello di valorizzare il patrimonio culturale, tramite il potenziamento delle capacità di musei di piccole e medie dimensioni di attrarre visitatori, rendendosi accessibili alle persone con disabilità.
COME-IN! ha coinvolto numerosi partner di sei diversi Paesi (Italia, Austria, Croazia, Germania, Polonia e Slovenia) e recentemente se ne sono prodotti i risultati a Trieste, nel corso della conferenza intitolata Accessibility in Cultural Policies: Outcomes and Perspectives from the COME-IN! Project (“Accessibilità nelle politiche culturali: risultati e prospettive dal progetto COME-IN!”), evento cui sono intervenute varie personalità istituzionali, a livello regionale, nazionale e internazionale, per evidenziare l’eccellente e innovativo lavoro svolto in questi tre anni.

Siamo ora alla vigilia della conferenza finale del progetto, in programma per domani, 11 settembre, al Parlamento Europeo di Bruxelles, promossa dall’eurodeputata Marion Walsmann, con la partecipazione di esperti nel campo dell’accessibilità museale, di organizzazioni di persone con disabilità e di esponenti politici coinvolti nello sviluppo di nuovi standard per l’accessibilità culturale.
Tra gli altri saranno presenti Sergio Servellón, presidente di NEMO (Network of European Museum Organisations), la Rete Europea delle Organizzazioni Museali; Marie Denninghaus dell’EDF, il Forum Europeo della Disabilità; Anna Marconato del CEI di Trieste (Central European Initiative), Ente capofila di COME-IN!.

L’occasione coinciderà anche con il “COME-IN!” Label Awards Ceremony for Accessible Museums, ovvero con il conferimento a sei strutture museali del Marchio COME-IN!, per avere completato al meglio il proprio lavoro in favore di un’accessibilità che includa tutte le persone, secondo le linee stabilite dal progetto. Un vero e proprio “sigillo di garanzia”, questo, da esibire con orgoglio nei confronti dei rispettivi Governi e all’opinione pubblica.
Si tratta del nostro Museo Archeologico di Udine, del Museo del Lavoro (Arbeitswelt) di Steyr (Austria), del Museo Archeologico dell’Istria di Pola (Croazia), del Museo Marittimo Sergej Masera di Pirano (Slovenia), del Museo Archeologico di Weimar (Germania) e del Museo Archeologico di Cracovia (Polonia). (S.B.)

Per ulteriori informazioni e approfondimenti: Caroline Pergeaux (pergeaux@via-regia.org).

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