«Dall’infanzia all’adolescenza e anche fino all’età adulta, è necessario pensare alle traiettorie dell’ADHD (disturbo da deficit di attenzione e iperattività), considerando le possibili evoluzioni negative, tra cui troppo spesso l’uso di sostanze, che si verificano con più frequenza, proprio nelle persone e nei ragazzi che da bambini non sono stati diagnosticati e che mai hanno potuto effettuare terapie per l’ADHD. Con questo incontro intendiamo approfondire gli aspetti che riguardano l’ADHD e le dipendenze, le terapie farmacologiche appropriate e la realtà delle comunità psicosociali per minori».
A dirlo è Patrizia Stacconi, presidente dell’AIFA (Associazione Italiana Famiglie ADHD-disturbo da deficit di attenzione e iperattività), presentando il convegno intitolato ADHD: allarghiamo gli orizzonti, organizzato per il pomeriggio di domani, sabato 21 settembre, a Latina (Park Hotel Latina, Strada Statale 156 Monti Lepini, 25, ore 14.30-19).
Moderati da Anna Di Lelio, che dirige l’Unità Operativa Complessa di Neuropsichiatria Infantile ed è responsabile del Centro di Riferimento per l’ADHD nell’ASL di Latina, i lavori saranno introdotti dai saluti di Patrizia Stacconi, di Damiano Coletta, sindaco di Latina e di Gianmarco Proietti, assessore comunale alla Pubblica Istruzione.
Successivamente sono previsti gli interventi di Pietro De Rossi, psichiatra del Polo Ospedaliero SS. Gonfalone Monterotondo, ASL Roma 5 (ADHD nell’adulto e dipendenze); Giovanni Fulvi, responsabile del Coordinamento Attività Educativa dell’Opera Nazionale Città dei Ragazzi e presidente del CNCM (Coordinamento Nazionale delle Comunità di Tipo Familiare per i Minorenni) (Organizzazione e realtà delle comunità psicosociali per minori); Maurizio Simmaco, biologo molecolare del Dipartimento Nesmos nell’Unità Operativa Dirigenziale di Diagnostica Molecolare Avanzata all’Azienda Ospedaliera Sant’Andrea di Roma (Medicina personalizzata: una risorsa nelle terapie psichiatriche). (S.B.)
Per ulteriori informazioni e approfondimenti: Ufficio Stampa AIFA (Francesca Mezzelani), ufficio.stampa@aifa.it.
L’ADH e le prevalenze dei disturbi del neurosviluppo
L’ADHD, acronimo inglese che sta per “disturbo da deficit di attenzione e iperattività”, è inserito nel DSM5 [“Manuale Diagnostico e Statistico dei Disturbi Mentali”, quinta edizione del 2013, N.d.R.] tra i disturbi del neurosviluppo, indicandone una prevalenza di circa il 5% dei bambini e di circa il 2,5% negli adulti. Esso è caratterizzato da difficoltà di attenzione, di controllo della motricità e da impulsività. Il disturbo, inoltre, può assumere nelle persone diverse traiettorie evolutive, sia a seconda di eventuali altri disturbi associati, sia principalmente per l’appropriatezza/inappropriatezza della presa in carico terapeutica.
Tra le conseguenze più diffuse di un ADHD non trattato, vi sono l’abbandono degli studi, la perdita del lavoro, separazioni, frequenti incidenti e ritiro della patente, trascurare la propria salute, fino ad arrivare all’uso di sostanze e al commettere reati.
Per favorire un appropriato percorso di diagnosi e cura per i minori e gli adulti con ADHD, l’Associazione AIFA auspica al più presto la predisposizione di una normativa nazionale di riferimento, con Linee Guida ministeriali e una legge specifica, analogamente a quanto avvenuto per i disturbi dello spettro autistico e per i disturbi specifici dell’apprendimento (DSA).
Disturbi del Neurosviluppo/Prevalenze indicate nel DSM5
° Disabilità intellettiva: 1%
° Disturbi della comunicazione: prevalenza non indicata
° Disturbi dello spettro autistico: 1%
° Disturbo da deficit di attenzione e iperattività: 5% bambini, 2,5% adulti
° Disturbo specifico dell’apprendimento: 5-15% bambini, 4% adulti
° Disturbi del movimento: 5-6 %
(a cura dell’Ufficio Stampa AIFA)