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Cuore di bambola

Veronica Tulli ("LuluRimmel") in una scena del documentario "Cuore di bambola"

Veronica Tulli (“LuluRimmel”) in una scena del documentario “Cuore di bambola”

«Non solo un documentario sulla disabilità, ma sulla vita di una ragazza che come tutte le giovani donne ha un sogno e lotta per raggiungerlo»: questo è stato scritto di Cuore di bambola, documentario di Antonio Di Domenico, che tratteggia il ritratto sincero di una cantante affetta da osteogenesi imperfetta che sogna di diventare una star.
Presentata al Giffoni Film Festival 2019, l’opera – grazie alla preziosa collaborazione di Associazioni che si occupano di disabilità, malattie rare e assistenza socio-sanitaria – riuscirà ora ad arrivare al cinema, ciò che accadrà nella serata di domani, martedì 22 ottobre, al Cinema Barberini di Roma (ore 20.30).
L’evento sarà seguito da altre proiezioni speciali nel resto d’Italia, tramite la piattaforma Movieday, che permette appunto a migliaia di organizzazioni di sensibilizzare il pubblico attraverso film e documentari come questo.

Protagonista di Cuore di Bambola è Veronica Tulli, ovvero “LuluRimmel”, che quando canta ha una voce che non passa mai inosservata. La sua disabilità, causata, come detto, dall’osteogenesi imperfetta, non è un ostacolo per lei, che giocando sulle sue qualità speciali, si esibisce nel ruolo di “bambola cantante” sul palco del Freak Show e in altri spettacoli in diversi locali della scena alternativa romana.
«Antonio Di Domenico – sottolineano da Movieday – dà voce a una donna forte ed energica che è capace di ispirare chi la guarda, trasmettendo un importante messaggio: qualsiasi disabilità tu possa avere, puoi essere quello che vuoi. L’idea è arrivata al regista quando è rimasto colpito dalla bellezza e dalla sensualità dei corpi “diversi”, ma perfetti degli atleti paralimpici italiani. Una volta conosciuta Veronica, sexy e talentuosa performer, ha deciso di lanciarsi in questa nuova avventura realizzando Cuore di Bambola».

Il documentario si avvale anche di un piccolo cameo del rugbista della Benetton Treviso Marco Fuser e della performer Lilith Primavera. (S.B.)

Ringraziamo Sandro Paramatti per la segnalazione.

Per ulteriori informazioni e approfondimenti: Ufficio Stampa Movieday (Cristina Scammacca, cristina.scammacca@movieday.it; Luca Malgara, luca@movieday.it).

Antonio Di Domenico
Regista e direttore della fotografia romano, ha lavorato tra il 1998 e il 2005 come fotografo freelance per testate quali «l’Espresso», «il Venerdì di Repubblica», «Panorama» e «Il Messaggero».
Dal 2000 ha lavorato come operatore freelance per la RAI, in particolare per i programmi Ballarò e TG2 Dossier.
A livello internazionale, ha collaborato con «Discovery Channel», «National Geographic», «PBS» e «History Channel», e più recentemente per la serie HISTORY Project: Impossible.
Nel 2014 ha esordito alla regia con il documentario Banda Bassotti – La Brigata Internazionale, prodotto da Rizoma Film, realizzando poi, nel 2016, sei episodi della serie TV Tous les Chemins Mènent à Rome per l’emittente francese KTO TV e nel 2018 il documentario Il Genio Femminile: donne del Vaticano nel 2018 distribuito da TVCO.

Movieday
Si tratta di una piattaforma web ad alto impatto sociale, che consente a individui e associazioni di organizzare proiezioni nei cinema e ai registi indipendenti di autodistribuirsi, attraverso il diretto coinvolgimento delle comunità locali.
Al momento, sono stati in più di 100.000 a organizzare e a partecipare ad eventi Movieday, oltre 100 filmmaker indipendenti hanno autodistribuito i propri film, 280 cinema sono disponibili sulla piattaforma e più di 5.000 organizzazioni hanno valorizzato la propria mission sempre grazie agli eventi Movieday.

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