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Bandire la segregazione, dare concretezza all’inclusione sociale

Realizzazione grafica con logo disabile che al megafono dice: «non sono un cittadino di Serie B. Basta!»Come riferito a suo tempo anche su queste pagine, in occasione della formazione dell’attuale Governo e della stesura del relativo programma, il presidente del Consiglio incaricato Giuseppe Conte aveva voluto incontrare i rappresentanti della FISH (Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap), ciò che da parte di tale organizzazione era stato ritenuto come «un segnale unico di comprensione profonda delle indicazioni della Convenzione ONU sui Diritti delle Persone con Disabilità, che prevede non solo il coinvolgimento dei diretti interessati nelle decisioni che li riguardano, ma anche la considerazione della disabilità in ogni politica che riguardi tutti i Cittadini. Si è trattato di un confronto che ha rimarcato in maniera chiara e incontrovertibile che per dare concretezza alla Convenzione stessa e all’inclusione delle persone con disabilità è necessaria una forte volontà politica, un assetto strategico e istituzionale chiaro con un intervento di coordinamento e innovazione dell’attuale normativa vigente. Impegni da assumere e gestire ai massimi livelli istituzionali con regìa, indirizzo e monitoraggio congruenti».

Ora la FISH torna sul tema con una lettera aperta indirizzata al presidente Conte (il testo integrale è disponibile a questo link), con la quale si intende rilanciare il confronto attorno alle future politiche per la disabilità e agli aspetti organizzativi e funzionali necessari alla loro realizzazione. «La nostra Federazione – si legge in una nota – approva che la delega sulla disabilità venga mantenuta direttamente in capo alla Presidenza, con assegnazione specifica ad uno dei tre Sottosegretari del Consiglio dei Ministri. In tale quadro, però, deve essere garantita la logica del mainstreaming [considerazione della disabilità in ogni politica che riguardi tutti i Cittadini, N.d.R.] e quindi prevedere che le organizzazioni di persone con disabilità e dei loro familiari da un lato partecipino agli organismi che possono proporre azioni al Governo e dall’altro siano ascoltate in modo consultivo dalle autorità di Governo prima che esse procedano ad attuare misure di intervento che potrebbero generare una violazione dei loro diritti. Questo sia in aderenza alle indicazioni della Convenzione ONU, sia per seguire le Raccomandazioni espresse in tal senso già nel 2016 dal Comitato ONU sui Diritti delle Persone con Disabilità. Va rafforzato quindi il ruolo dell’Osservatorio Nazionale sulla Condizione di Vita delle persone con disabilità, istituito dalla Legge 18/09 (Legge di ratifica della Convenzione nel nostro Paese), e del suo Comitato Tecnico Scientifico».

Oltre a queste soluzioni organizzative, la FISH richiama nella sua lettera aperta la necessità di affrontare celermente le molte emergenze e quindi imprimere concretezza al Secondo Programma di Azione biennale per la promozione dei diritti e l’integrazione delle persone con disabilità approvato ormai da due anni (Decreto del Presidente della Repubblica del 12 ottobre 2017). «In tal senso – conclude la nota della Federazione – lo slogan stesso della nostra lettera aperta, che è “Bandire la segregazione e dare concretezza all’inclusione sociale”, assume un significato estremamente pregnante». (S.B.)

Per ulteriori informazioni e approfondimenti: ufficiostampa@fishonlus.it.

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