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Disabilità intellettive, disturbi del neurosviluppo e interventi ABA

Operatrice del Metodo ABA (Analisi applicata del comportamento), al lavoro insieme a un bimbo con autismo

Un’operatrice del Metodo ABA (Analisi applicata del comportamento), al lavoro insieme a un bimbo con autismo

Svoltosi presso l’Università Pontificia Salesiana di Roma, il convegno intitolato La scienza del comportamento in Italia: per costruire un presente di valore (se ne legga anche la nostra presentazione) ha vissuto sulla presentazione di numerose importanti relazioni, volte a definire lo stato dell’arte e a chiarire la normativa che regola gli interventi comportamentali nel campo delle disabilità intellettive e del neurosviluppo.
Al termine poi delle due sessioni di lavoro coordinate da Antonella Costantino, presidente della SINPIA (Società Italiana di Neuropsichiatria dell’Infanzia e dell’Adolescenza) e da Luigi Croce, presidente del Comitato Scientifico dell’ANFFAS Nazionale – l’ANFFAS (Associazione Nazionale Famiglie di Persone con Disabilità Intellettiva e/o Relazionale) e l’ANGSA (Associazione Nazionale Genitori Soggetti Autistici), ovvero le due maggiori organizzazioni che rappresentano nel nostro Paese le famiglie di persone con disabilità intellettive e disturbi del neurosviluppo, hanno stipulato un’alleanza, che ha dato vita a un documento congiunto, con l’AssoTABA (Associazione Tecnici ABA) e la SIACSA (Società Italiana degli Analisti del Comportamento in Campo Sperimentale e Applicato), gli organismi che raccolgono i professionisti italiani nel campo della scienza del comportamento e che erogano interventi basati sull’analisi comportamentale applicata (ABA).

Il documento prodotto è il frutto di un tavolo di lavoro nato due anni fa per iniziativa di Roberto Speziale e Benedetta Demartis, presidenti nazionale rispettivamente di ANFFAS e ANGSA, che ha visto la partecipazione di alcuni tra i più accreditati soggetti italiani nell’àmbito della formazione di specialisti nelle scienze del comportamento, ovvero lo IESCUM (Istituto Europeo per lo Studio del Comportamento Umano), l’Istituto Walden, le Università di Parma, Enna Kore e Salerno, l’IRFID (Istituto per la Ricerca, la Formazione e l’Informazione sulla Disabilità) e AMICO-DI (Associazione Modelli di Intervento Contestualistico sulle Disabilità Intellettive e dello Svilupppo). Al documento ha dichiarato successivamente di volere aderire anche il Consorzio Humanitas.
«Il tavolo di lavoro – spiegano i promotori – era partito con l’obiettivo di definire uno standard di qualità nella formazione dei professionisti che erogano interventi comportamentali basati sull’analisi del comportamento e le sue applicazioni (ABA). La finalità ultima è stata quella di garantire alle famiglie dei primari portatori di interesse la trasparenza del processo, per identificare i professionisti in grado di erogare questi servizi, contestualizzati in un modello italiano, in adempienza alla normativa vigente nel nostro Paese».

L’AssoTABA e la SIACSA, va ricordato poi, hanno istituito già da tempo un registro di operatori qualificati che raggruppa centinaia di professionisti con specifica formazione, e per rispondere alle esigenze individuate dal tavolo di lavoro, hanno messo in atto un processo di federazione che le vedrà confluire in una nuova Associazione di professionisti (ABAIT = ABA-Italia), ispirata alla Legge 4/13 (Disposizioni in materia di professioni non organizzate).
Questa nuova Associazione istituirà un registro comune delle varie figure professionali coinvolte negli interventi ABA e il primo passo sarà quello di definire i criteri di formazione e di accesso ai registri stesso, secondo le normative vigenti nel nostro Paesi. «L’auspicio – dichiarano a una voce i rappresentanti di ANFFAS e ANGSA – è che questi criteri vengano recepiti dai servizi privati e pubblici, sia gestiti direttamente, sia tramite strutture accreditate».
La nuova Associazione, inoltre, si avvarrà di due organismi interni, vale a dire un Comitato Scientifico, nominato da AssoTABA e SIACSA, e un Comitato Etico, nominato dalle due Associazioni di familiari.
Compito di questi organismi sarà quello di svolgere un ruolo attivo nella promozione e nel controllo delle azioni di ABA-Italia (ABAIT), con l’obiettivo di garantire alle famiglie prestazioni di qualità, facilmente erogabili ed esigibili nel rispetto delle vigenti normative e ancorate alle evidenze scientifiche, svolgendo allo stesso tempo azioni di contrasto nei confronti di iniziative che escano da questo quadro, anche sulla base delle segnalazioni dagli utenti.
«Nel riconoscimento reciproco delle proprie competenze e delle proprie responsabilità – si legge in una nota – ABA-Italia, ANGSA e ANFFAS si impegnano a collaborare alla realizzazione di quei comuni obiettivi». (S.B.)

Per ulteriori informazioni e approfondimenti: ufficiostampa@angsa.it; comunicazione@anffas.net; ufficiostampaiescum@hotmail.it.

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