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Trenta persone con disabilità intellettive coloreranno il cuore di Genova

Abiti di carta realizzati presso il Centro Diurno della Fondazione CEPIM di Genova

Alcuni abiti di carta realizzati presso il Centro Diurno della Fondazione CEPIM di Genova

Cinquanta coloratissimi abiti di carta, a grandezza naturale, da ammirare e da indossare, saranno esposti nell’atrio del palazzo che ospita a Genova il Centro Diurno della Fondazione CEPIM, nel cuore della città, in Via Cairoli, 11. Sempre lungo la storica strada cittadina saranno invece collocate circa duecento shopper-quadro e cartelline, decorate con immagini e pensieri, a disposizione dei passanti, che potranno portarle via con sé.
Accadrà domani, 11 dicembre e giovedì 12, dalle 10 alle 18, grazie all’evento denominato Dress Up Dolls e Quadri in Viaggio, voluto con forza dalla Fondazione CEPIM, per mostrare alla città il frutto di due anni di lavoro svolto da trenta giovani con disabilità intellettive, ognuno secondo le proprie capacità e risorse, nell’àmbito di diversi laboratori, da quello espressivo per la narrazione del sé, a quelli per la scenografia, la narrazione e la scrittura creativa.
«Differenti esperienze artistiche – sottolineano i promotori – che offrono quindi la possibilità di potenziare abilità e competenze complesse, di concretizzare le dimensioni di sogno, di fantasia e di espressione di sé, e, infine, di comunicare con il mondo esterno e il contesto cittadino».

«Da tempo – spiegano Clelia Cervetto e Tiziana Lampis, educatrici del Centro Diurno di CEPIM – ci siamo accorti dell’interesse e dell’attrazione che l’arte esercita sulle persone che seguiamo: un colore, un segno, un’immagine, accostati spontaneamente e apparentemente in modo casuale, trasformano un semplice foglio bianco in un’opera che racconta qualcosa anche di chi l’ha creata e diventa mezzo di comunicazione con l’altro. Per trasformare un’esperienza interna al Centro Diurno in una nuova formula inclusiva, abbiamo quindi pensato di valorizzare queste tensioni artistiche, dando loro importanza e forme comprensibili e condivisibili. Sono nati così i “quadri in viaggio” (shopper) e gli abiti di carta che si potranno ammirare e provare nei prossimi giorni. In particolare, gli abiti di carta sono il frutto dell’esperienza di cinque donne con disabilità intellettiva che, attraverso il laboratorio artistico, hanno potuto recuperare, esprimere e realizzare la propria femminilità e la propria bellezza».

L’arte in tutte le sue forme si conferma dunque, anche in questa occasione, come un fondamentale strumento di riabilitazione e inclusione. È anche attraverso l’arte, infatti, che la Fondazione CEPIM accompagna le persone con disabilità intellettiva di origine genetica in un “progetto vita” che va oltre i livelli essenziali degli interventi riabilitativi e punta all’acquisizione di autonomie personali e sociali, fino alla piena espressione e realizzazione di sé. (S.B.)

Per ulteriori informazioni e approfondimenti: Ufficio Stampa Fondazione CEPIM (gardella@studiocomunicazionegardella.it).

La Fondazione CEPIM di Genova
Nata nel 2013 sulla continuazione dell’esperienza dell’omonima Associazione, che ne è stata socio fondatore e che è attiva dal 1974, la Fondazione CEPIM ONLUS è costituita dalle famiglie di persone con disabilità intellettiva di origine genetica e rappresenta ad oggi una delle poche e significative realtà sul territorio ligure specializzate nel settore.
Progetta e sviluppa modelli gratuiti e accreditati con il Servizio Sanitario Nazionale per l’integrazione e la gestione di servizi non solo per persone con la sindrome di Down, ma anche per le altre patologie di ritardo cognitivo di origine genetica, quali le sindromi X Fragile, Prader-Willi, Williams e altre Malattie Rare che oggi rappresentano circa il 50% degli utenti.
CEPIM segue, fin dalla primissima infanzia, oltre trecento bambini e adulti liguri attraverso la gestione diretta di una serie di servizi per favorirne la crescita e lo sviluppo, l’acquisizione di competenze e di un’autonomia personale necessarie ad affrontare la vita adulta e a facilitarne l’integrazione sociale a tutti i livelli. Attraverso l’intervento precoce, l’affiancamento alla scuola, la formazione professionale e il sostegno nell’inserimento lavorativo, è possibile avviare un Progetto di Vita Personalizzato adatto ad ogni esigenza.
(a cura di Studio Gardella)

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