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Ma per chi sono i Servizi di quella Carta del Comune di Scicli?

Realizzazione grafica con omino a fianco di un grande punto di domanda

Il 15 gennaio scorso il Comune di Scicli (Ragusa) si è dotato di una Carta dei Servizi, allo scopo di dare una risposta concreta ai bisogni delle fasce più deboli della comunità, fornendo tutte le informazioni necessarie sulle attività socio-assistenziali comunali.
L’intento è sicuramente lodevole, perché chiara è la volontà dell’Amministrazione di improntare i rapporti con i cittadini all’insegna della chiarezza e della trasparenza. E tuttavia, la nostra Associazione [ANFFAS di Modica, N.d.R.] annovera tra i propri Soci diversi residenti nel Comune di Scicli e da quanto ci viene riportato, non sempre vi è perfetta corrispondenza tra bisogno e servizio, quanto meno per quel che riguarda la disabilità intellettiva e/o relazionale.
Se infatti un certo numero di ragazzi con disabilità intellettiva è “costretto” a frequentare un Centro Socio-Educativo in una città diversa dalla propria – e altrettanti sono in lista d’attesa – è perché, evidentemente, c’è una rilevante fetta di persone il cui bisogno non trova risposta tra i servizi offerti dal proprio Comune. E la nuova Carta dei Servizi elaborata a Scicli conferma nuovamente questa lacuna, perché in nessun caso si prevedono Centri Socio-Educativi per persone con disabilità o, in alternativa, luoghi in cui, terminata la fase scolastica, queste persone, diventate ormai adulte, possano sperimentarsi e apprendere competenze volte a renderle autonome a ad emanciparle, per quanto possibile, dal contesto familiare.

Anche dalla lettura di quella Carta dei Servizi ciò che si evince è che, per le persone con disabilità intellettiva, si pongono due sole alternative: o l’istituzionalizzazione o la mera assistenza domestica.
Quello che ci chiediamo, e che chiediamo all’Amministrazione è se, secondo loro, i bisogni di una persona con disabilità possono essere soddisfatti semplicemente tramite il sostegno materiale (economico e domestico). Dato che la risposta negativa è scontata, ci chiediamo ancora come il Comune pensi di dare risposta ai bisogni formativi, educativi, relazionali e abilitativi di cittadini che, in assenza di queste risorse nel proprio territorio, saranno sempre costretti ad andare altrove.

Un’ultima considerazione riguarda il senso civico dei cittadini e la necessaria attenzione alle barriere architettoniche che molte volte sembrano invisibili agli occhi dei “normodotati”.
Un amico della nostra Associazione con disabilità fisica si è trovato letteralmente “intrappolato” nel centro storico: da un lato i lavori in corso, dall’altro un SUV, in pieno attraversamento pedonale. E da quel che ci viene raccontato non è la prima volta, e probabilmente non sarà l’ultima. Peccato che in quel momento non sia arrivato alcun vigile o ausiliario del traffico, sempre così solerti nel multare i trasgressori, anche quando si tratta del pulmino di un’Associazione di persone con disabilità, che ha portato i propri ragazzi a visitare le bellezze di Scicli…

L’ANFFAS di Modica (Ragusa) è la Sezione locale dell’Associazione Nazionale Famiglie di Persone con Disabilità Intellettiva e/o Relazionale (info@anffasmodica.it).

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