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È “discriminazione collettiva” allestire una mostra non accessibile

Mostra di Monza su Steve McCurry, gennaio-aprile 2020

Una bella mostra, quella dedicata al celebre fotografo americano Steve McCurry, in un luogo simbolo di Monza, quale l’Arengario. Una mostra, però, inaccessibile alle persone con disabilità motoria e con ridotta mobilità

«Non garantire a ogni cittadino la possibilità di accesso e fruizione del patrimonio culturale e ritenere che “il bello e la cultura” siano limitati ad alcuni soggetti, escludendo le persone con disabilità motoria, costituisce una grave discriminazione»: lo hanno scritto i legali del Centro Antidiscriminazione Franco Bomprezzi della LEDHA – la Lega per i Diritti delle Persone con Disabilità che costituisce la componente lombarda della FISH (Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap) – nella diffida inviata al Comune di Monza, per chiedere all’Ente Locale di garantire la fruibilità della mostra dedicata all’americano Steve McCurry, uno dei fotografi più noti e celebrati a livello internazionale.
Inaugurata infatti il 17 gennaio scorso e aperta fino al 13 aprile, quell’esposizione è stata allestita all’interno dell’Arengario di Monza, prestigioso luogo simbolo della città brianzola, che tuttavia, a causa della presenza di barriere architettoniche, risulta inaccessibile alle persone con disabilità motoria e con ridotta mobilità.

In realtà, come avevamo riferito a suo tempo anche sulle nostre pagine, la decisione di allestire la mostra all’interno dell’Arengario era stata subito contestata dalle Associazioni di persone con disabilità attive sul territorio e in particolare dalla LEDHA Monza e Brianza, che in tal senso aveva inviato una lettera a Massimiliano Longo, assessore alla Cultura del Comune di Monza. Non avendo però ricevuto risposte positive, la stessa LEDHA Monza e Brianza si è rivolta al Centro Antidiscriminazione Franco Bomprezzi.
«Troppo spesso – commenta Giorgio Fumagalli, presidente di LEDHA Monza e Brianza – i diritti delle persone con disabilità vengono ignorati, sebbene vi siano leggi che li tutelano. Quando queste leggi vengono disattese o ignorate, non possiamo fare altro che farlo presente, con garbo, all’Istituzione che le contravviene. Purtroppo, in questo caso, il Comune non si è neppure degnato di rispondere all’ennesima segnalazione inviata per segnalare un fatto, già successo, altamente discriminante. In casi come questi, dunque, non possiamo che reagire con fermezza e determinazione, come è stato fatto».

«La decisione di allestire la mostra in uno spazio non accessibile alle persone con disabilità motoria – hanno scritto ancora nella diffida i legali del Centro Bomprezzi – concretizza una discriminazione collettiva, vietata dal nostro ordinamento giuridico, e in particolare dalla Legge 67/06 [“Misure per la tutela giudiziaria delle persone con disabilità vittime di discriminazioni”, N.d.R.] e dalla Convenzione ONU sui Diritti delle Persone con Disabilità».
In sostanza, volendo recarsi a visitare la rassegna dedicata a McCurry, una persona con disabilità motoria non potrebbe farlo in autonomia, subendo quindi un trattamento sfavorevole e svantaggioso rispetto agli altri.
Il Comune di Monza ha ora dieci giorni di tempo per «far cessare immediatamente la discriminazione in atto». In caso contrario LEDHA e LEDHA Monza e Brianza si riservano la possibilità di agire in giudizio. (S.B.)

Per ulteriori informazioni e approfondimenti: ufficiostampa@ledha.it.

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