Alunni e alunne con disabilità: tante sfide aperte per il nuovo anno scolastico

«Guardiamo con speranza e preoccupazione al nuovo anno scolastico, ma un elemento per noi assolutamente irrinunciabile e che in qualunque modo i bambini e i ragazzi torneranno a scuola è chiaro che il posto degli alunni e delle alunne con disabilità potrà essere uno solo: quello a fianco dei loro compagni»: a dirlo è Alessandro Manfredi, presidente della Federazione lombarda LEDHA, che a tal proposito ha inviato una lettera aperta, elaborata dal proprio Gruppo Scuola, alle Istituzioni Regionali e Locali della Lombardia, con una serie di precise richieste e raccomandazioni

Un laboratorio scolastico cui partecipa un alunno con disabilità«Guardiamo con speranza e preoccupazione al nuovo anno scolastico, ma un elemento per noi assolutamente irrinunciabile e che in qualunque modo i bambini e i ragazzi torneranno a scuola è chiaro che il posto degli alunni e delle alunne con disabilità potrà essere uno solo: quello a fianco dei loro compagni»: a dirlo è Alessandro Manfredi, presidente della LEDHA, la Lega per i Diritti delle Persone con Disabilità che costituisce la componente lombarda della FISH (Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap), constatando che l’anno scolastico 2019-2020 si è da poco concluso, dopo l’interruzione delle lezioni in presenza per diversi mesi, a causa dell’emergenza coronavirus, ma ad oggi il Ministero dell’Istruzione non ha ancora elaborato linee guida uniformi che stabiliscano quando e con quali modalità bambini e ragazzi potranno ritornare sui banchi di scuola.
«Qualsiasi sarà la scelta compiuta per il rientro in classe di bambini e ragazzi – ribadisce Donatella Morra, referente del gruppo LEDHA Scuola – essa dovrà riguardare e comprendere senza nessuna limitazione tutti i bambini e i ragazzi, a partire da quelli con disabilità. Un’affermazione, speriamo, scontata, ma che è necessario riproporre in un momento in cui la vita sociale sembra essere sempre più riservata alle persone “in salute”».

Al fine dunque di garantire il rispetto dei diritti dei bambini/e e degli studenti/studentesse con disabilità, la LEDHA ha inviato una lettera aperta (a questo link ne è disponibile il testo integrale), elaborata dal proprio Gruppo Scuola, alle Istituzioni Regionali e Locali, ovvero all’Ufficio Scolastico Regionale, alla Regione Lombardia, alle Aziende Socio Sanitarie Territoriali (ASST), ai Comuni, alle Province e alla Città Metropolitana di Milano, con una serie di precise richieste e raccomandazioni: «Si tratta di un contributo – spiega Manfredi – che abbiamo voluto offrire alle Istituzioni, insieme alla disponibilità ad approfondire il confronto e la collaborazione».

In particolare, all’Ufficio Scolastico Regionale gli esperti della Federazione lombarda hanno chiesto che per ogni scuola, sia statale che paritaria, venga svolta una verifica del PEI (Piano Educativo Individualizzato), per accertare se siano stati attivati tutti gli strumenti necessari al fine di garantire ad alunni/e e studenti/studentesse con disabilità il raggiungimento degli obiettivi educativo-didattici programmati all’inizio dell’anno scolastico 2019-2020.
In vista poi del nuovo anno scolastico, la LEDHA ha anche chiesto la redazione, contemplata dalla legge, di una bozza provvisoria del PEI per il prossimo anno scolastico, in cui si prevedano non solo le ore di sostegno da destinare alla classe, ma anche le altre risorse professionali (educatori, assistenti alla comunicazione e assistenti ad personam), necessarie all’alunno, con la previsione pure di un intervento domiciliare, qualora le lezioni dovessero nuovamente interrompersi a causa di una nuova ondata dell’epidemia di Covid-19, con il conseguente ritorno alla didattica a distanza.
E ancora, il PEI dovrà prevedere e descrivere quali necessità strumentali e tecnologiche siano indispensabili per lo svolgimento della didattica a scuola e a casa, risorse e strumenti che dovranno essere richiesti dalla scuola agli enti competenti.
Rispetto quindi al caso in cui la pianificazione delle attività didattico-educative per il nuovo anno scolastico preveda soluzioni diversificate per diversi gruppi di alunni (ad esempio l’alternanza tra momenti in presenza e momenti di didattica online), la LEDHA ha chiesto che «per gli alunni e le alunne in situazione di disabilità sia sempre privilegiata la modalità in presenza, in considerazione della particolare importanza che per essi assumono i legami interpersonali e gli aspetti relazionali. Questo, però, a patto di non creare classi di soli alunni/e con disabilità».
Infine, solo in casi eccezionali e solo “come ipotesi residuale”, dev’essere considerata la possibilità di reiscrivere l’alunno o l’alunna con disabilità al medesimo anno di corso frequentato nell’anno scolastico appena conclusosi.

Alla Regione Lombardia e ai Comuni, invece, la LEDHA ha chiesto di garantire la continuità dell’assistente ad personam e alla comunicazione e che tutte le risorse economiche non spese tra marzo e giugno, per mancata erogazione dei servizi, non siano mese a risparmio, ma destinate a sostenere e rafforzare gli interventi nella fase di avvio del nuovo anno scolastico.
Inoltre, a fronte dello stanziamento di risorse dedicate alla riqualificazione e all’adattamento degli spazi all’interno degli edifici scolastici, la Federazione ha chiesto ai Comuni, alle Province lombarde e alla Città Metropolitana di Milano di prestare massima attenzione a migliorare l’accessibilità delle scuole, tenendo conto delle esigenze e delle caratteristiche di tutti gli studenti, a partire da quelli e quelle con disabilità. (S.B.)

Per ulteriori informazioni e approfondimenti: ufficiostampa@ledha.it (Ilaria Sesana).

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