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“PLUS”: l’autonomia tramite l’inclusione lavorativa

Chiara Cavallotto

Chiara Cavallotto della UILDM di Torino è una delle ottanta persone con disabilità coinvolte nel progetto “PLUS: Per un lavoro utile e sociale”

«Con questo progetto ci siamo impegnati su uno dei fronti che, da sempre, è essenziale per le nostre azioni: l’avviamento di percorsi per il raggiungimento dell’autonomia delle persone con disabilità attraverso l’inclusione lavorativa. Il lavoro, infatti, è un diritto fondamentale e grazie a PLUS abbiamo offerto ai partecipanti strumenti e conoscenze utili per affrontare appunto il mondo del lavoro»: a dirlo è Marco Rasconi, presidente nazionale della UILDM (Unione Italiana Lotta alla Distrofia Muscolare), a proposito della conclusione di PLUS: Per un lavoro utile e sociale, progetto di formazione e inserimento al lavoro, con il quale l’Associazione aveva vinto il primo “Bando Unico” previsto dalla Riforma del Terzo Settore e finanziato dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, ciò che avevamo segnalato a suo tempo.
Per l’iniziativa, in partnership con la UILDM, vi sono stati, lo ricordiamo, il Movimento Difesa del Cittadino, l’Associazione Atlantis 27 e l’ANAS Puglia (Associazione Nazionale di Azione Sociale).

Nella mattinata del 30 giugno prossimo, dunque, è in programma il seminario di chiusura del progetto, intitolato PLUS: dal progetto all’autonomia delle persone con disabilità, che si svolgerà in modalità online, con la partecipazione di tutti i soggetti coinvolti, dal già citato Marco Rasconi, agli esponenti del Movimento Difesa del Cittadino, dell’Associazione Atlantis 27 e dell’ANAS Puglia, oltreché ad alcuni dei beneficiari, vale a dire persone con disabilità dai 18 ai 40 anni. «Si tratterà di un momento di confronto – spiegano dalla UILDM – per fare la sintesi di un percorso avviato nel 2018 e rilanciare riflessioni e stimoli in tema di inclusione lavorativa delle persone con disabilità».
Il seminario sarà altresì preceduto dall’ultimo passaggio formativo previsto, che ha come obiettivo la condivisione delle competenze acquisite dalle persone coinvolte durante l’intero percorso. Ciascun partecipante, quindi, sarà chiamato a redigere un elaborato contenente i dettagli sul tipo di attività svolta, con proprie considerazioni e riflessioni.

Ricapitolando in sintesi le varie fasi di PLUS, la prima di esse è consistita nella formazione in aula di quaranta ore, si è conclusa nel mese di febbraio dello scorso anno e ha visto gli ottanta partecipanti approfondire diverse tematiche, dalla sicurezza sul lavoro all’organizzazione di quest’ultimo, dalla sociologia della comunicazione alle tecniche di ricerca attiva dell’occupazione.
Nel successivo mese di luglio è partita la formazione pratica della durata di trenta ore all’interno di imprese, cooperative ed enti pubblici dislocati sul territorio nazionale. Qui le attività proposte sono state individuate analizzando e valorizzando le caratteristiche della persona, le sue aspirazioni e bisogni, i percorsi personali, le qualifiche ed esperienze professionali, i titoli di studio.
In novembre, infine, sono stati attivati sedici sportelli gestiti da ventitré partecipanti al progetto, in altrettante Regioni italiane, per offrire informazioni e supporto sui servizi socio-assistenziali dei rispettivi  territori. Essi si sono caratterizzati come utili punti di riferimento per richieste in àmbito di inserimento lavorativo e segretariato sociale, a partire dall’ascolto dei bisogni specifici delle persone. Nel medesimo periodo, invece, gli altri cinquantasette partecipanti hanno proseguito il loro percorso di inserimento lavorativo.

Qualche dato, infine, sugli stessi partecipanti, persone con diversi tipi di disabilità, fisica e sensoriale, il 40% delle quali donne e il 60% uomini, provenienti, come detto, da sedici Regioni (Abruzzo, Calabria, Campania, Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, Lazio, Liguria, Lombardia, Marche, Piemonte, Puglia, Sardegna, Sicilia, Toscana, Trentino Alto Adige e Veneto). L’età media complessiva è stata di 29,8 anni e la maggioranza era dotata di licenza media superiore o di una laurea, con pregresse esperienze lavorative.
Per quanto poi riguarda le aziende che hanno aderito al progetto, offrendo ai partecipanti la possibilità di intraprendere il percorso di formazione pratica, si è trattato di cooperative sociali, enti pubblici, associazioni di volontariato, società di consulenza e formazione, aziende agricole, istituti scolastici, panifici, ristoranti/pizzerie, pasticcerie, saloni di bellezza, e altre ancora. Diverse anche le mansioni, dalle attività amministrative e di segreteria a quelle di servizio al pubblico, da aiuto pasticciere a cameriere, da banconista a bibliotecario ad addetto alle vendite. (S.B.)

Per ulteriori informazioni e approfondimenti: uildmcomunicazione@uildm.it (Alessandra Piva).

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