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I contenuti del “Piano Scuola 2020-2021” e gli alunni e alunne con disabilità

Ragazzi e ragazze con varie disabilità davanti a una scuola

Ragazzi e ragazze con varie disabilità davanti a una scuola

Sottoposte alla Conferenza Stato-Regioni il 25 giugno, sono state definitivamente approvate il giorno successivo le Linee Guida per la riapertura delle scuole a settembre, con il titolo di Piano Scuola 2020-2021 [esattamente Adozione del Documento per la pianificazione delle attività scolastiche, educative e formative in tutte le Istituzioni del Sistema nazionale di Istruzione per l’anno scolastico 2020/2021”, documento disponibile integralmente a questo link. Si legga anche, sulle nostre pagine, il commento al documento della FISH, la Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap, N.d.R.].
Si tratta di un corposo documento in cui vengono appunto fornite le indicazioni per la riapertura in sicurezza della didattica in presenza di tutti gli alunni, tenendo costantemente presenti le indicazioni sulla prevenzione dal virus e la sicurezza formulate il 28 maggio dal Comitato Tecnico-Scientifico appositamente istituito dal Governo.

Il testo si appella alla necessità che le Istituzioni Scolastiche si colleghino con il territorio e in particolare con gli Enti Locali e le realtà del privato sociale, sulla base di patti territoriali con le Regioni e con gli stessi Enti Pubblici e Privati. È da ritenere che a tale fine, oltre alle “intese”, vengano ripresi in considerazione gli accordi di programma previsti dall’articolo 19 della Legge 328/00 e, per gli alunni con disabilità, dall’articolo 13, comma 1, lettera a) della Legge 104/92, che richiamava una normativa ormai sostituita dall’articolo 34 del Testo Unico sugli Enti Locali approvato con il Decreto Legislativo 267/00.
Si fa molto assegnamento sull’autonomia scolastica, potenziata con il regolamento approvato tramite il Decreto del Presidente della Repubblica (DPR) 275/99, in cui sono previsti possibili sdoppiamenti di classi, accorpamenti di gruppi di alunni provenienti da più classi e modifiche al calendario scolastico. Si fa inoltre molto assegnamento anche sulla possibilità di superare la logica strettamente disciplinare, per accorpamenti di insegnamenti interdisciplinari per aree.
E ancora, si punta molto sulla collaborazione programmata con gli Enti Locali, sia per la ristrutturazione dei locali scolastici, sia per la riapertura di scuole ormai dismesse, nonché per l’individuazione di nuovi locali quali teatri e cinema, data la necessità del rispetto del “distanziamento” di almeno un metro tra un alunno e l’altro.
Sono infine previste attività extrascolastiche (visite didattiche, musei ecc.), e solo per le scuole superiori, attività integrative di didattica a distanza.
Tutto ciò comporta ovviamente anche la necessità di sfalsamento degli orari di apertura delle scuole, per evitare eccessivi assembramenti all’ingresso e all’uscita, nonché per l’utilizzo dei mezzi di trasporto. Questo dovrà essere concordato anche con i sindacati dei lavoratori e con i posti di lavoro delle famiglie.

Per quanto concerne più specificamente gli alunni e le alunne con disabilità, il Piano prevede un apposito paragrafo intitolato Disabilità e inclusione scolastica, che recita testualmente: «Priorità irrinunciabile sarà quella di garantire, adottando tutte le misure organizzative ordinarie e straordinarie possibili, sentite le famiglie e le associazioni per le persone con disabilità, la presenza quotidiana a scuola degli alunni con Bisogni educativi speciali, in particolar modo di quelli con disabilità, in una dimensione inclusiva vera e partecipata. Per alcune tipologie di disabilità, sarà opportuno studiare accomodamenti ragionevoli, sempre nel rispetto delle specifiche indicazioni del Documento tecnico del Comitato Tecnico-Scientifico, di seguito riportate: “Nel rispetto delle indicazioni sul distanziamento fisico, la gestione degli alunni con disabilità certificata dovrà essere pianificata anche in riferimento alla numerosità, alla tipologia di disabilità, alle risorse professionali specificatamente dedicate, garantendo in via prioritaria la didattica in presenza. Si ricorda che, in coerenza con il DPCM 17 maggio […], non sono soggetti all’obbligo di utilizzo della mascherina gli studenti con forme di disabilità non compatibili con l’uso continuativo della mascherina. Per l’assistenza di studenti con disabilità certificata, non essendo sempre possibile garantire il distanziamento fisico dallo studente, potrà essere previsto per il personale l’utilizzo di ulteriori dispositivi. Nello specifico in questi casi il lavoratore potrà usare unitamente alla mascherina chirurgica, fatto salvo i casi sopra menzionati, guanti in nitrile e dispositivi di protezione per occhi, viso e mucose. Nell’applicazione delle misure di prevenzione e protezione si dovrà necessariamente tener conto delle diverse disabilità presenti”».
Manca altresì da questo paragrafo una proposta che la Federazione FISH era riuscita a fare inserire nella bozza originaria delle Linee Guida e cioè la necessità che i docenti adoperino mascherine trasparenti, invece di quelle tradizionali, data l’impossibilità da parte degli alunni sordi di leggere sulle labbra e dato l’assoluto rifiuto di alcuni alunni con disabilità intellettive e con autismo di voler accettare il dialogo didattico con persone che, oltre a dovere stare a distanza, vengono rese loro irriconoscibili dalle mascherine tradizionali.

Il Piano Scuola è stato duramente criticato fin da qualche giorno prima della sua pubblicazione definitiva, da parte della stampa, provocando anche numerose manifestazioni di protesta dei sindacati dei docenti, degli organizzazioni dei prèsidi, delle Associazioni dei familiari e degli studenti.
Le critiche di fondo si sono concentrate sul ritardo nell’approntamento del Piano, che doveva partire già dal 4 marzo, data di sospensione della didattica. Essendo invece stato approvato a fine giugno, sarebbero rimasti appena due mesi di tempo, per effettuare tutte le opere edilizie necessarie all’agibilità in sicurezza delle scuole.
A ciò si è aggiunta la scarsa disponibilità di fondi, pur essendo questi passati dall’iniziale miliardo e mezzo a due e mezzo in sede di approvazione da parte della Conferenza Stato-Regioni: e tuttavia, per la disponibilità di essi, i prèsidi dovranno affrontare le lungaggini burocratiche delle assegnazioni alle singole scuole, nonché degli affidamenti alle imprese che, pur essendo svolti in via d’urgenza, richiederanno tempi tecnici sicuramente superiori ai due mesi. Ciò inevitabilmente creerà problemi per l’avvio delle attività didattiche fissate per il 14 settembre, ma che dovrebbero già iniziare il 1° settembre per l’avvio dei corsi di recupero e dei Piani Integrati di Apprendimento.

Quanto alle difficoltà che certamente ostacoleranno un corretto avvio dell’anno scolastico, esse sono certamente accresciute dalla decisione politica di indire le elezioni in otto Regioni per il 20 settembre. Infatti, a meno che il Governo non decida di individuare locali diversi dalle scuole per collocarvi le cabine elettorali, ciò comporterà ovviamente un’interruzione delle lezioni già dopo pochi giorni dal loro inizio, dovuta non solo ai normali tempi di installazione e smontaggio delle cabine elettorali, ma anche alla novità dovuta all’epidemia di una radicale sanificazione dei locali scolastici prima e dopo la tornata elettorale del 20, alla quale si aggiungerà l’altra dei ballottaggi dopo due settimane.

L’AIPD è l’Associazione Italiana Persone Down.

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