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Quando il tatto è molto più che una semplice alternativa alla vista

Andrea Bianco

Lo scultore non vedente Andrea Bianco, ideatore del corso di Firenze, qui con una delle sue opere

«Oggi tutto purtroppo è in bilico, ma noi vogliamo essere positivi e sperare di riuscire a portare a termine questo progetto, che ho personalmente ideato e che dovrebbe portare a vivere un’esperienza pluriennale»: a dirlo, in piena emergenza coronavirus, era stato nell’aprile scorso Andrea Bianco, apprezzato scultore non vedente di Bolzano, già spesso presente sulle pagine del nostro giornale. Ma a cosa si riferiva, parlando di una vera e propria «scommessa che cercheremo di vincere anche in un periodo così difficile»?
Al corso di formazione pluriennale in arti plastiche per artisti non vedenti, denominato I Passi dell’Arte, nuova, bella iniziativa promossa dalla Sacred Art School di Firenze – ente nato con l’obiettivo di promuovere la creatività nell’arte e nell’artigianato artistico, con un’apertura senza confini sul mondo del sacro – della quale avevamo già segnalato, nel 2015, una prima analoga realizzazione, che anche in quell’occasione aveva visto Bianco quale ideatore.
Ebbene, la scommessa è stata vinta pienamente, se è vero che nei giorni scorsi si è felicemente concluso a Firenze il primo modulo di quel corso di scultura pluriennale per artisti non vedenti. «Nonostante le difficoltà causate dalla pandemia – racconta Bianco – e i conseguenti vincoli, l’iniziativa ha preso vita ed è stato un forte stimolo per i partecipanti e per la comunità intera».

Sono state tredici le persone che hanno aderito all’iniziativa, provenendo da varie parti d’Italia, che hanno preso parte dapprima alle lezioni di anatomia tenute da Massimo Gulisano, quindi a quelle di modellazione dei particolari del volto, con gli insegnanti Fernando Cidonca, Nicola Hornaecker, Giorgia Petrone e Fabio Deiana.
Nel corso poi di alcune conferenze, Emanuela Marinelli si è soffermata sul Volto di Cristo nella Sindone, Giancarlo Polenghi ha spiegato il ruolo della scuola e ha analizzato i vari stili artistici, mentre Giovanni Guidetti ha descritto la storia della città di Firenze. Lo stesso Andrea Bianco ha tenuto una lectio magistralis, esponendo le motivazioni del corso e le prospettive artistiche e formative.
E da ultime, ma non ultime, vi sono state anche due visite tattili ad altrettanti musei fiorentini.

«A questo modulo – sottolinea ancora Bianco – ne seguiranno altri nei prossimi anni, per studiare questa volta il busto, gli arti superiori e inferiori del corpo, in modo da riuscire in pochi anni ad avere un quadro completo del corpo umano».
«Strutturata in questo modo – conclude – con una parte prettamente artistica cui si affianca quella scientifica, si tratta con tutta probabilità della prima iniziativa del genere in Italia e forse anche a livello internazionale, da vivere come possibile spunto per aprire nuove vie». (S.B.)

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