Monopattini sì, ma usati responsabilmente

Impegnata da tempo, così come le Associazioni di Torino, sulla questione dei pericoli cui vanno incontro le persone con disabilità visiva (e non solo) di fronte alla mancanza di regolamentazione di mezzi in crescente diffusione nelle città, quali i monopattini elettrici, l’UICI di Roma ha lanciato una petizione online, per chiedere l’adozione di un sistema di rumore artificiale e altri accorgimenti, facendo in modo che queste belle alternative di mobilità ecosostenibile non diventino vere e proprie “mine vaganti” per tanti pedoni

Monopattino abbandonato in mezzo a un marciapiede

Un monopattino abbandonato in mezzo a un marciapiede

Impegnata già da tempo nel cercare di sensibilizzare l’opinione pubblica sui pericoli cui vanno incontro le persone con disabilità visiva di fronte alla diffusione di mezzi come i monopattini (se ne legga anche sulle nostre pagine), l’UICI di Roma (Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti) lancia ora una petizione online (raggiungibile a questo link), per chiedere l’adozione dell’AVAS (Audible Vehicle Alert System), sistema di rumore artificiale che segnala un mezzo in movimento, sempre e comunque, oltre a chiedere l’identificazione di siti dove è consentito lasciare il mezzo, in modo tale da evitarne l’abbandono indiscriminato, nonché l’adozione di un sistema GPS che regoli automaticamente la velocità dei mezzi a 6 chilometri all’ora, allorquando gli stessi transitino nei centri storici o in zone particolarmente affollate e anche una speciale attenzione da parte della Polizia Municipale, atta a scoraggiare atteggiamenti illegali e pericolosi». «Alle società che gestiscono lo sharing dei mezzi, inoltre, la petizione chiede «di inibire il noleggio degli stessi, qualora si accerti un uso improprio da parte di un utente».

«Monopattini elettrici, hoverboard, segway* e simili – si legge in una nota diffusa dall’UICI della Capitale  sono protagonisti controversi della micromobilità cittadina, che negli ultimi mesi hanno pian piano popolato le nostre città. Il monopattino è nato all’inizio del Novecento come mezzo riservato ai bambini, dapprima mosso a trazione umana; oggi, invece, monta un motore elettrico ed è diventato una vera alternativa per la mobilità ecosostenibile. Tutto bello? Magari anche sì, se tutto perà funzionasse all’interno delle regole stabilite e del buon senso. La parola magica, infatti, dovrebbe essere rispetto; non solo per le regole ma, soprattutto, nei confronti di tutti i cittadini che vivono e condividono gli spazi nella propria città».

«Il rispetto – prosegue la nota – è alla base di una civile convivenza. I gestori dello sharing [sistema di condivisione dei mezzi, N.d.R.] e gli utilizzatori molto spesso dimenticano la magia della solidarietà e ciò che prevale è solo malcostume. L’utilizzo del monopattino su marciapiedi, su strada in contromano, l’abbandono del mezzo ovunque e le alte velocità che minacciano la sicurezza dei pedoni, sono atteggiamenti puniti dal Codice della Strada, ma ci si rende conto che tali norme rimangono sulla carta e molto spesso inapplicate. I cittadini hanno bisogno di protezione da una vera minaccia alla propria sicurezza; negli ultimi tre mesi i sinistri con protagonisti i monopattini elettrici sono almeno due al giorno e sono in crescita. È quindi necessario affiancare all’attuale normativa alcuni accorgimenti che ridurrebbero la pericolosità di un mezzo il quale, usato impropriamente, diventa una vera “mina vagante”».
Alla luce di quanto detto, dunque, l’UICI romana ha lanciato la petizione online di cui si è detto.

Su tale questione, ciò di cui abbiamo pure dato segnalazione, è fortemente impegnata anche l’UICI di Torino, che in tal senso ha dato vita un paio di settimane fa a una manifestazione di protesta di fronte al Municipio del capoluogo piemontese.
Come informa ora l’APRI (Associazione Pro Retinopatici e Ipovedenti), nei giorni scorsi Maria Lapietra, assessore alla Mobilità del Comune di Torino, dopo un incontro con le varie Associazioni, ha annunciato l’intenzione di «razionalizzare e disciplinare meglio la circolazione in città dei monopattini elettrici», impegnandosi «a realizzare, quanto prima, nuovi stalli per il parcheggio di questi mezzi».
«E tuttavia – sottolinea Marco Bongi , presidente dell’APRI – il problema non si risolverà solo con la realizzazione di stalli dedicati. Occorrerà infatti certamente una maggiore vigilanza da parte della Polizia Municipale e anche una maggiore attenzione nella progettazione di piste ciclabili». (S.B.)

*L’hoverboard è un tipo di skateboard, il segway un tipo di monopattino elettrico.

Ricordiamo ancora il link al quale è disponibile la petizione online promossa dall’UICI di Roma. Per ulteriori informazioni e approfondimenti: ufficiostampa@uicroma.it; e per Torino: bongi@ipovedenti.it e ufficio.stampa@uictorino.it.

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