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Organizzare mostre non accessibili è inaccettabile, perseverare ancora peggio

Arengario di Monza

Il Comune di Monza continua ad organizzare mostre all’Arengario, uno dei luoghi-simbolo della città, che però è notoriamente inaccessibile alle persone con disabilità motoria e con ridotta mobilità

Proprio mentre ferve il dibattito sui problemi di accessibilità di una prestigiosa mostra in corso di svolgimento al Museo di Santa Giulia a Brescia, ciò di cui ci stiamo occupando in questi giorni (se ne legga a questo e a questo link), arriva dalla LEDHA – la Lega per i Diritti delle Persone che costituisce la componente lombarda della FISH (Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap) – la segnalazione di una nuova esposizione che il Comune di Monza sta per inaugurare ancora una volta all’interno dell’Arengario, uno dei luoghi simbolo della città lombarda, ma che a causa della presenza di barriere architettoniche, risulta inaccessibile alle persone con disabilità motoria e con ridotta mobilità.
Già all’inizio di quest’anno, infatti, i legali del Centro Antidiscriminazione Franco Bomprezzi della stessa LEDHA avevano inviato una diffida al Comune di Monza, in riferimento alla mostra Leggere, dedicata fotografo americano Steve McCurry e ospitata anch’essa nella medesima struttura. «Non garantire a ogni cittadino la possibilità di accesso e fruizione del patrimonio culturale e ritenere che “il bello e la cultura” siano limitati ad alcuni soggetti, escludendo le persone con disabilità motoria, costituisce una grave discriminazione», avevano scritto in tale occasione dalla LEDHA.

«Successivamente – spiega Giorgio Fumagalli, presidente della LEDHA Monza e Brianza – abbiamo avuto un confronto con i rappresentanti del nostro Comune, insieme agli operatori del Centro Antidiscriminazione LEDHA e del CRABA (Centro Regionale per l’Accessibilità e il Benessere Ambientale), svolgendo anche alcuni sopralluoghi, con l’obiettivo di giungere a una soluzione appropriata per l’accessibilità e la fruizione dell’Arengario a tutte le persone con disabilità motoria, sensoriale e intellettiva. Ma nonostante questo, siamo venuti a sapere solo quando in città sono apparsi i manifesti pubblicitari, della nuova mostra fotografica dedicata al grande regista Alfred Hitchcock (Alfred Hitchcock nei film della Universal Pictures), che aprirà al pubblico domani, 9 ottobre, offrendo al pubblico la possibilità di ammirare settanta fotografie scattate nei backstage dei più noti film di Hitchcock. Siamo pertanto rimasti molto delusi dal comportamento dell’Amministrazione Comunale».

A questo punto i legali del Centro Antidiscriminazione della LEDHA hanno inviato al Comune di Monza una seconda lettera di diffida, relativa all’inaccessibilità dell’Arengario e alla grave situazione di discriminazione ai danni delle persone con disabilità.
«In assenza di una soluzione che consenta l’accessibilità per tutti – si scrive nella lettera – ribadiamo la nostra contrarietà all’utilizzo dell’Arengario come sede di mostre o altro. In ogni caso, la soluzione per l’eventuale “accomodamento ragionevole, che consenta l’uso dell’edificio prima dell’installazione dell’ascensore definitivo, avrebbe dovuto essere concordata con la LEDHA Monza e Brianza, con il CRABA e con il nostro Centro Antidiscriminazione».

«Ci sembra veramente pleonastico e inutile – prosegue la lettera – dover ribadire che al momento le persone con disabilità non sono ancora in grado di accedere all’Arengario in autonomia e quindi subiscono un trattamento sfavorevole e svantaggioso rispetto agli altri, ciò che continua a costituire di fatto una gravissima discriminazione, oltre ad essere contrario al principio di eguaglianza garantito dall’articolo 3 della Costituzione. Diffidiamo inoltre il Comune a spostare l’evento in altra sede, accessibile a tutte le persone. In caso contrario la LEDHA, la LEDHA di Monza e Brianza e tutte le Associazioni aderenti agiranno in giudizio». (S.B.)

Per ulteriori informazioni e approfondimenti: ufficiostampa@ledha.it.

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