Domani, martedì 13 e mercoledì 14 ottobre, il Museo Tattile Statale Omero di Ancona ospiterà la sperimentazione del sistema AIVES (Arte e Innovazione Visioni Emozioni Sensazioni), progetto di ricerca condotto in partenariato con la Società TEA (leader di progetto), l’IRIFOR (Istituto per la Ricerca, la Formazione e la Riabilitazione dell’UICI-Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti), la Società Omniarch, lo Studio Rubino e il DIMEG (Dipartimento di Ingegneria Meccanica, Energetica e Gestionale) dell’Università della Calabria.
«Le opere multisensoriali di AIVES – spiegano dal Museo Omero – sono rivolte a tutti perché offrono la possibilità di conoscerle attraverso un approccio multimodale che coinvolge quanti più sensi possibile. Non vedenti e normodotati “vedranno” quindi le opere attraverso i sensi in un’esperienza interessante e del tutto innovativa».
A prendere vita grazie ad AIVES e alla potenza delle immagini amplificata dall’audio, dai profumi e dalle percezioni tattili, saranno le sfumature dell’affresco di Europa sul toro della Casa di Giasone a Pompei, La stanza di Arles di Vincent Van Gogh e Il figlio dell’uomo di René Magritte.
«La sessione di test sull’iniziativa – aggiungono dal Museo Omero -, svoltasi anche presso l’Istituto per Ciechi Francesco Cavazza di Bologna e il MANN (Museo Archeologico Nazionale di Napoli) si trasferiranno quindi nelle nostre sale, presso la Mole Vanvitelliana di Ancona, con una sempre più aggiornata e accessibile modalità di fruizione dell’arte. Questo sistema integrato per la fruizione multisensoriale dei dipinti permette infatti tre diverse modalità di accesso ai dipinti: descrizione, emozione e curiosità, per un’esperienza d’arte da vivere in completa autonomia». (S.B.)
La prenotazione per accedere alla visita al Museo Omero di Ancona è obbligatoria (orari di visita: 16, 17 e 18). Per prenotare inviare un messaggio WhatsApp con nome, cognome e fascia oraria preferita al numero 335 5696985. Le persone con disabilità che ne necessitino devono recarsi alla visita con i propri accompagnatori, ai quali sarà richiesto si richiede un ruolo attivo, non potendo gli operatori aiutare direttamente le persone. Per ulteriori informazioni: redazione@museoomero.it.