DPCM e disabilità: bene l’attenzione, ma servono più coraggio e decisione

«Rileviamo con favore l’attenzione per le persone con disabilità e le loro famiglie, a partire dallo specifico articolo dedicato alla disabilità, oltre al recepimento, per quanto possibile, delle nostre istanze in materia di inclusione scolastica. E tuttavia riteniamo servano più coraggio e maggiore decisione, in particolare nel sostegno alle famiglie e ai lavoratori fragili o che abbiano familiari con disabilità»: lo dichiara Vincenzo Falabella, presidente della Federazione FISH, commentando i contenuti del nuovo Decreto del Presidente del Consiglio (DPCM), presentato da Giuseppe Conte

Giuseppe Conte

Il presidente del Consiglio Conte mentre presenta il nuovo DPCM

«Rileviamo con favore l’attenzione riservata alle persone con disabilità e alle loro famiglie all’interno dell’ultimo Decreto del Presidente del Consiglio (DPCM), nel tentativo di arginare la recrudescenza del Covid. Non sono sfuggiti ad esempio alla nostra analisi lo specifico articolo dedicato alla disabilità [articolo 12: “Ulteriori disposizioni specifiche per la disabilità”, N.d.R.] e il recepimento, per quanto possibile, delle istanze della nostra Federazione in materia di inclusione scolastica»: lo dichiara in una nota Vincenzo Falabella, presidente nazionale della FISH (Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap), commentando i contenuti del nuovo Decreto del Presidente del Consiglio (DPCM) del 3 novembre, presentato ieri da Giuseppe Conte. «E tuttavia – aggiunge Falabella – è proprio il consolidato rapporto con la Presidenza del Consiglio e con i diversi Ministeri coinvolti nei vari provvedimenti, che ci consente di esprimere considerazioni e caldeggiare ulteriori interventi di maggiore efficacia per le persone con disabilità e le loro famiglie».

Di fronte infatti al timore che si ripetano situazioni di isolamento e di solitudine che la FISH ha rilevato durante la prima fase della pandemia, quando molte famiglie si sono trovate ad affrontare da sole tutto il carico assistenziale derivante dalla chiusura di scuole e centri diurni, «chiediamo senz’altro una maggiore attenzione – dichiara il Presidente della Federazione – al sostegno domiciliare a questi nuclei familiari, in particolare in quelle Regioni in cui il lockdown è più stringente, attivando cioè supporti e aumentando i sostegni in modo che le famiglie e le persone non rimangano sole. I servizi territoriali in questo svolgono un ruolo insostituibile».

A proposito poi del tema della scuola, la FISH intende richiamare l’attenzione in particolare sulle scuole secondarie, dove i nuovi provvedimenti prevedono che la frequenza in presenza sia limitata a casi eccezionali. «In tal senso – sottolinea Falabella – le indicazioni espresse nel Decreto dovrebbero essere più stringenti nella direzione di garantire sempre, sentite le famiglie, la frequenza in presenza, evitando la didattica a distanza per gli alunni e le alunne con disabilità. Su tale punto chiederemo un ulteriore intervento alla ministra dell’Istruzione Azzolina con la quale è ben strutturato un rapporto di confronto e ascolto».

E da ultima, ma non ultima, resta aperta anche la situazione dei lavoratori fragili e dei lavoratori con familiari con disabilità, per i quali il Decreto non prevede ulteriori tutele, ritenute invece rilevanti dalla FISH, in particolare nelle Regioni in cui il lockdown è più severo. «Forse – conclude Falabella – il DPCM non è lo strumento normativo più adeguato per questo genere di interventi, ma la necessità esiste ed è assai rilevante. Non crediamo infatti sia sufficiente il cosiddetto “Congedo Covid”, limitato per altro all’eventuale quarantena scolastica e per i minori di 14 anni. Molti sono i lavoratori a rischio di marginalità e senza tutele di fronte alle rinnovate emergenze. Anche qui, dunque, ci vuole più coraggio e maggiore decisione». (S.B.)

Per ulteriori informazioni e approfondimenti: ufficiostampa@fishonlus.it.

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