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Per prevenire e affrontare la violenza contro le donne, con e senza disabilità

Immagine utilizzata dalle Nazioni Unite in occasione di una campagna contro la violenza sulle donne diffusa nel Nord, Centro e Sudamerica

Immagine utilizzata dalle Nazioni Unite in occasione di una campagna contro la violenza sulle donne diffusa nel Nord, Centro e Sudamerica

Nell’estate di due anni fa avevamo avuto modo di segnalare, in altra sede, l’imminente avvio del progetto VIVIEN, acronimo di VIctim VIolence Educational Network, un progetto educativo voluto per migliorare la capacità di assistere le donne vittime di violenza, con l’obiettivo di prevenire e affrontare la violenza contro le donne, con un’attenzione particolare alle donne con disabilità.
L’importante iniziativa, coordinata dalla Giolli Società Cooperativa di Montechiarugolo (Parma), e realizzata nell’ambito del Rights, Equality and Citizenship Programme (2014-2020) dell’Unione Europea, avrebbe dovuto concludersi proprio in questo mese di novembre, ma a causa dell’emergenza sanitaria in corso, si protrarrà sino a gennaio del nuovo anno. La nuova tempistica ha fatto sì che in questo scampolo di 2020 si siano concertati due interessanti eventi.

Il primo è in programma per il pomeriggio del 20 novembre (ore 14) e sarà un incontro online di presentazione di VIVIEN, durante il quale sottolineare come questo progetto sia volto a migliorare l’assistenza alle donne vittime di violenza, includendo le donne con disabilità, realizzando training formativi innovativi ed efficaci per operatori/trici e professionisti/e.
L’incontro sarà anche l’occasione per presentare il training nazionale che inizierà il prossimo 30 novembre e che si svolgerà online sulla piattaforma Zoom (per iscriversi è necessario mandare un messaggio all’indirizzo vivien@giollicoop.it, mentre a questo link è possibile scaricare la locandina dell’iniziativa).

Altri tre appuntamenti riguarderanno, appunto, il training nazionale, saranno anch’essi gratuiti, e online (sempre sulla piattaforma Zoom), esattamente il 30 novembre, il 4 e l’11 dicembre (ore 9-12 e 15-18).
Il training – che affronterà il tema Dalle buone pratiche a come formare gli operatori che lavorano per contrastare la violenza sulle donne, con attenzione alle donne con disabilità, si rivolgerà a formatori e formatrici affinché costoro, a propria volta, trasferiscano le conoscenze apprese nei propri àmbiti (Enti e Associazioni) diffondendo buone pratiche di aiuto.
Nello specifico, gli interventi formativi serviranno a trasferire le conoscenze acquisite nel progetto VIVIEN; a condividere una metodologia di formazione innovativa basata su strumenti attivi, partecipativi, emotivo-relazionali; a formare i formatori affinché possano riutilizzare queste metodologie.
I/le destinatari/e degli interventi saranno professionisti/e dei servizi sociali, sanitari, educativi, giudiziari, polizia; attiviste e formatrici dei Centri Antiviolenza; formatori/trici autonomi/e che lavorano sulla tematica; Associazioni di persone con disabilità; progettisti/e della formazione ai vari livelli istituzionali. L’attività di formazione sarà rivolta ad un massimo di venticinque partecipanti (iscrizioni entro il 25 novembre, scrivendo anche qui a vivien@giollicoop.it; a questo link si può scaricare il documento di promozione del corso con ulteriori dettagli sullo stesso). (Simona Lancioni)

Per ulteriori informazioni e approfondimenti: vivien@giollicoop.it.
Per approfondire ulteriormente il tema della violenza nei confronti delle donne con disabilità, accedere al sito di Informare un’H-Centro Gabriele e Lorenzo Giuntinelli di Peccioli (Pisa), alla Sezione La violenza nei confronti delle donne con disabilità. Più in generale, sul tema Donne e disabilità, oltre a fare riferimento al lungo elenco di testi da noi pubblicati, presente a questo link, nella colonnina a destra dell’articolo intitolato Voci di donne ancora sovrastate, se non zittite, ricordiamo anche la Sezione Donne con disabilità, sempre nel sito di Informare un’h.
La nota qui pubblicata è già apparsa nel sito di Informare un’h e viene qui ripresa, con alcuni riadattamenti al diverso contenitore, per gentile concessione.

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