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Valentina Petrillo e il bisogno di mostrarsi nella propria autenticità

Valentina Petrillo

L’atleta paralimpica Valentina Petrillo, transgender e ipovedente

Le limitazioni imposte dalle norme anticontagio colpiscono tutti, ma sono un po’ più dure per chi già prima non vedeva il volto dell’altro se non da molto vicino, per chi può avere bisogno di aiuto per muoversi e per chi può trovare un po’ più arduo mantenere le distanze perché non vede. E tuttavia c’è sempre una strada per sentirsi un po’ più liberi, e le persone con disabilità sanno che spesso per questo occorre essere autentici e creativi.

Impegnata da sempre sul fronte della disabilità sensoriale, dell’inclusione sociale e del benessere, la nostra Associazione [NoisyVision, N.d.R.] ha realizzato in questi anni decine di escursioni e cammini inclusivi e multisensoriali dalla “Via degli Dei” alle Foreste Casentinesi, cui hanno partecipato persone di ogni età, vedenti, ipovedenti e non vedenti, dando vita ad una rete sempre più ampia di persone, storie e progetti.
Ora che le norme anti-Covid stanno limitando ancor di più la libertà delle persone con disabilità, la nostra squadra, capitanata da Dario Sorgato, performer ipovedente e ipoacusico a causa della sindrome di Usher, è impegnata nel mantenere alta l’attenzione sui temi dell’inclusione e della diversità attraverso iniziative online, tra cui il progetto Color InSight, una serie di dirette Facebook/YouTube e podcast che, ispirandosi ai colori dell’arcobaleno visto con gli occhi delle disabilità visive, si propone di informare e riflettere in modo serio, ma anche giocoso, su svariati temi, dallo sport ai viaggi, dalle tecnologie come mezzo di autonomia alle Malattie Rare, fino al sesso e all’amore, liberamente associati ad ogni tinta dell’iride.

Durante le trasmissioni in streaming i nostri Soci hanno dialogato con campioni sportivi con disabilità come Sabrina Papa e Daniele Cassioli, hanno cercato una strada per toccare stelle e pianeti con l’astronomia accessibile, hanno approfondito argomenti cari a tutti, come le emozioni e il benessere sessuale, insieme a professionisti del settore, hanno cercato di fare luce sull’“oscura questione” delle Malattie Rare, insieme al professor Dallapiccola di Orphanet e a Ilaria Ciancaleoni Bartoli che dirige l’OMAR (Osservatorio Malattie Rare).
Accanto poi agli approfondimenti nelle dirette Facebook, anche un podcast in cui gli speaker Leo e Beppe accompagnano gli ascoltatori con ironia e leggerezza tra storie di vera o presunta disabilità, per dimostrare finalmente che «non siamo poi così diversi e se possiamo camminare in gruppo da Bologna a Firenze, possiamo anche ridere insieme delle stesse cose».

Dopo le storie di voli in parapendio, di immersioni subacquee, di avventure piccanti e storie d’amore, raccontate dai protagonisti con disabilità visiva e non, arriva la puntata rossa e speciale del podcast (disponibile a questo link), in cui è la campionessa paralimpica Valentina Petrillo, transgender e ipovedente, a confidare la gioia per i propri successi, ma anche la fatica di essere se stessa e di prendersi cura della propria femminilità, così potente e allo stesso tempo tanto fragile.

Valentina, che fino a due anni fa si chiamava Fabrizio, è nata a Napoli e oggi vive a Bologna dove lavora come programmatrice. Classe 1973, comincia ad avere problemi di vista poco prima dei suoi quattordici anni, ma solo nel 2003 le viene diagnosticata la malattia di Stargardt, causa della sua ipovisione.
La disabilità visiva aggiunge sfide e pensieri e per diversi anni sembra mettere in secondo piano il percorso di riconoscimento di sé come donna. Ma per lei, che fin da quando era ragazzina si truccava di nascosto e riscopriva una parte di sé negli abiti femminili, la scelta di essere donna non è più negoziabile ed è così che inizia la transizione e oggi dichiara, medaglie d’oro alla mano e rossetto sulle labbra, che essere ipovedente da donna le è più facile e che anche se è una donna più lenta, si sente più felice e le sembra anche di vedere meglio.

«Abbiamo scelto di intervistare Valentina nell’ambito dei nostri approfondimenti sulla sessualità – hanno spiegato i nostri Soci – non solo perché con noi condivide la disabilità visiva, ma perché crediamo che in una storia come la sua ci sia tanto su cui riflettere sul bisogno di ciascuno di noi di mostrarsi a sé e agli altri nella propria autenticità, con le proprie risorse e le proprie fragilità, avendo fiducia di poter essere accolti, e questo non è qualcosa che riguarda solo i disabili o solo i transgender, ma tutti noi, soprattutto oggi».

I podcast della serie Color InSight sono disponibili su Spotify, Apple Podcast e Google Podcast (cercando Color InSight o NoisyVision), mentre le dirette possono essere riviste sia tramite la pagina Facebook  di NoisyVision, sia sul canale YouTube dell’Associazione. Per ulteriori informazioni: media@noisyvision.org.

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