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Fra vecchi e nuovi lockdown, un Centro a supporto delle famiglie con disabilità

Progetto "DAMA"

Un medico insieme a una persona con disabilità seguita nell’àmbito del progetto “DAMA” (“Disabled Advanced Medical Assistance”, ovvero “Assistenza medica avanzata alle persone con disabilità”)

Con la conferenza stampa denominata Nasce il “Centro Famiglie+” a supporto delle famiglie con disabilità. Fra vecchi e nuovi lockdown, in programma per dopodomani, 3 dicembre (ore 12), in coincidenza con la Giornata Internazionale delle Persone con Disabilità, verrà tenuto ufficialmente a battesimo il progetto Famiglie+ della Fondazione Mantovani Castorina, uno spazio di consulto e di ascolto per nuclei familiari e caregiver con un figlio con disabilità grave o gravissima.

L’ingresso o la presenza di una persona con disabilità in famiglia investe l’intero nucleo familiare, rivoluzionando equilibri, relazioni, aspettative e progetti di vita dei componenti. Tutti – ciascuno individualmente – elaborano questa problematica e “il lutto” spesso percepito, con conseguenze molto complesse, che impattano su ogni àmbito di vita – la sfera emotiva così come quella economica, organizzativa e gestionale – con l’aggravante spesso del disorientamento, delle difficoltà nel trovare risposte e soluzioni alle nuove necessità quotidiane, delle complicazioni burocratiche, della mancanza di ascolto, così come dell’isolamento che spesso si genera intorno a questo famiglie.
È per tutto questo che nasce lo spazio Famiglie+, figlio di un lungo lavoro nella strutture ospedaliere, come ricorda Angelo Mantovani, presidente della Fondazione Mantovani Castorina, ONLUS nata per volontà di un gruppo di famiglie desiderose di attivarsi per migliorare il presente e il futuro dei propri figli e risparmiare a tante altre famiglie le difficoltà da loro affrontate.
«Vent’anni di esperienza con il progetto DAMA (Disabled Advanced Medical Assistance [“Assistenza medica avanzata alle persone con disabilità”, N.d.R.]) ci hanno insegnato – spiega Mantovani – che accanto alla parte medicale ci dev’essere una forte componente di ascolto e di supporto, anche solo per alleviare con una parola la sofferenza o per comprendere in profondità quali siano i reali bisogni delle persone».

Da questo ascolto, dunque, è nato un cambiamento di passo della Fondazione che ha accantonato l’idea di un centro residenziale, per adottare «una nuova strategia di assistenza domiciliare – sottolinea ancora Mantovani -. Il “Dopo di Noi”, infatti, come il “Durante Noi” resta un nodo da affrontare e abbiamo deciso di affrontarlo diventando fornitori di “servizi altamente professionali e personalizzati” direttamente a domicilio della persona con disabilità: è una sfida più ardua rispetto a una struttura residenziale, ma sicuramente più adatta alle esigenze delle persone di cui ci prendiamo cura».
Una strategia, quindi, che parte da Famiglia+, servizio offerto gratuitamente grazie al contributo di Fondazione di Comunità Milano e in sinergia con lo Sportello Psicologico dell’Associazione iSemprevivi+. Ma come succederà esattamente? Famiglia+ offrirà ai familiari e ai caregiver: orientamento informativo sulle offerte di welfare socio-sanitario pubblico e del privato sociale (formale e informale); supporto psicologico individuale o di coppia/familiare; formazione e informazione su tematiche legate alla disabilità (medico-sanitaria, accesso ai servizi socio-sanitari, genitorialià, formazione); consulenze sui temi giuridici e fiscali, specifici in relazione alla condizione di disabilità del familiare e alle esigenze familiari.
Il servizio sarà attivo proprio a partire dal 3 dicembre e aperto gratuitamente a tutte le famiglie di persone con disabilità con appuntamenti online, oppure in presenza, nel rispetto delle normative vigenti, presso San Pietro in Sala a Milano (Piazza Wagner, 2).

Per ulteriori informazioni e approfondimenti: comunicazione@fmc-onlus.org (Francesca Naboni).

La conferenza stampa di presentazione del servizio Famiglia+
«Durante il lockdown sono raddoppiate le richieste quotidiane di aiuto telefonico e via mail da parte di famiglie con persone con disabilità», dichiara Filippo Ghelma, responsabile del progetto DAMA (Disabled Advanced Medical Assistance) presso l’Ospedale Santi Paolo e Carlo di Milano, servizio che il 7 dicembre prossimo riceverà la benemerenza dell’Ambrogino d’Oro 2020 dal Comune di Milano [ne scriveremo entro breve in altra parte del giornale, N.d.R.].
A queste necessità e agli altri bisogni di chi vive la disabilità risponderà Famiglie+, nuovo servizio di ascolto e sostegno alla disabilità promosso dalla Fondazione Mantovani Castorina. La conferenza stampa del 3 dicembre a San Pietro in Sala (Piazza Wagner, 2, Milano) e in diretta streaming sulla pagina Facebook della Fondazione, sarà anche l’occasione per fare il punto sull’isolamento e le difficoltà che le persone con disabilità vivono ogni giorno e sulle conseguenze dell’emergenza sanitaria nel primo e nel secondo lockdown.
Moderata da Simone Fanti, giornalista del Gruppo Rizzoli – Corriere della Sera, la conferenza stampa prevede gli interventi di Angelo Mantovani, direttore della Fondazione Mantovani Castorina; del citato Filippo Ghelma; di Nicola Panocchia, coordinatore del Comitato Scientifico della Carta dei Diritti delle Persone con Disabilità in Ospedale; di Domenico Storri, psicologo e presidente dell’Associazione iSemprevivi+; e di Stefano Mantovani, vicepresidente della Fondazione Mantovani Castorina.
Parteciperanno inoltre, portando la propria testimonianza diretta, due famiglie con figli con disabilità. (F.N.)

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