Vaccini e disabilità: accompagnatori, consenso informato ed età delle persone

«Ci si riferisce anche alle persone con disabilità che vivono in casa e ai loro assistenti, familiari e non? Quali sono esattamente le condizioni operative per il consenso informato? E ancora, si sa che le persone con sindrome di Down devono essere vaccinate anche se hanno meno di 40 anni?»: sono i chiarimenti chiesti alle Istituzioni dall’Associazione AIPD, dopo le parole di Domenico Arcuri, Commissario Straordinario per l’Emergenza Covid, che nei giorni scorsi aveva dichiarato: «Da febbraio si cominceranno a vaccinare gli over 80, i disabili e anche i loro accompagnatori»

Giovane con sindrome di Down con la mascherina«Da febbraio si cominceranno a vaccinare gli over 80, i disabili e anche i loro accompagnatori»: lo aveva dichiarato nei giorni scorsi, come avevamo riferito anche sulle nostre pagine, il Commissario Straordinario per l’Emergenza Covid Domenico Arcuri, nel corso di una conferenza stampa voluta per fare il punto sulla situazione delle vaccinazioni per il coronavirus. Parole, le sue, che erano state commentate con soddisfazione dal fronte delle Associazioni impegnate sulla disabilità, tra le quali anche l’AIPD (Associazione Italiana Persone Down).

E tuttavia, Tiziana Grilli, presidente della stessa AIPD, invita in una nota a precisare ulteriomente almeno tre questioni fondamentali, ovvero, «primo, chi siano gli accompagnatori, specificando in particolare che il riferimento non è solo alle persone con disabilità che vivono nelle strutture residenziali, ma anche a chi vive in casa e ai loro assistenti, familiari e non; secondo, il consenso informato, fornendo rapidamente indicazioni operative per far sì che le famiglie siano ben informate e possano prepararsi». E infine, «il requisito anagrafico» che, secondo Grilli, «non dev’essere considerato, almeno nel caso delle persone con sindrome di Down, che anche prima dei 40 anni, come la letteratura scientifica ha espresso chiaramente, sono maggiormente esposte al rischio di complicazioni e decessi in caso di contagio e devono quindi assolutamente essere protette».

Per l’occasione, sempre sul tema delle vaccinazioni alle persone con disabilità, Grilli ricorda anche la lettera corredata di vari riferimenti scientifici, inviata insieme all’ANFFAS (Associazione Nazionale Famiglie di Persone con Disabilità Intellettiva e/o Relazionale) e al CoorDown (Coordinamento Nazionale della Associazioni delle Persone con Sindrome di Down), al Presidente del Consiglio Conte, al Ministro della Salute Speranza, al Presidente della Conferenza delle Regioni Bonaccini, al Commissario Straordinario per l’Emergenza Covid Arcuri, al Presidente dell’Istituto Superiore di Sanità (ISS) Brusaferro e al Direttore Generale dell’AIFA (Agenzia Italiana del Farmaco) Magrini (se ne leggano i contenuti sulle nostre pagine).
«Rispetto a quella lettera – sottolinea Grilli – ad oggi non ci è pervenuto alcun riscontro, che torniamo quindi a sollecitare, fiduciosi che il contributo delle Associazioni che rappresentiamo possa essere accolto e valorizzato da chi si trova a prendere decisioni che hanno un forte impatto sulla vita di migliaia di famiglie». (S.B.)

Per ulteriori informazioni e approfondimenti: ufficiostampaaipd@gmail.com.

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