Chiediamo una serie di risposte urgenti alla Regione Marche

Screening e servizi domiciliari, visite e tempi di isolamento delle persone nelle strutture residenziali, dati sulle persone colpite da Covid e su quelle decedute a causa del virus: sono le problematiche riguardanti le persone con disabilità e non autosufficienti sollevate ancora una volta da alcune organizzazioni delle Marche nei confronti delle proprie Istituzioni Regionali, tutte questioni con un’importante ricaduta sulla qualità di vita delle persone

Persona in carrozzina fotografata di spalle davanti a una vetrataScreening e servizi domiciliari, visite e tempi di isolamento delle persone nelle strutture residenziali, dati sulle persone colpite da Covid e su quelle decedute a causa del virus: sono le questioni ancora una volta sollevate in un messaggio inviato da una serie di organizzazioni delle Marche (se ne legga l’elenco nel box in calce) alle proprie Istituzioni Regionali.
«In questi ultimi mesi – vi si legge – abbiamo a più riprese sollecitato un intervento della Giunta Regionale su alcune problematiche riguardanti le persone con disabilità e non autosufficienti. Le rimettiamo, nuovamente all’attenzione di Giunta e Consiglieri, perché sono questioni che hanno un’importante ricaduta sulla qualità di vita delle persone».

Per quanto riguarda dunque la prima questione, le organizzazioni – come avevano già fatto nel novembre scorso, chiedono che, «al pari dei servizi diurni e residenziali, anche gli utenti e gli operatori dei servizi domiciliari siano sottoposti a screening periodico».
Rispetto invece alle strutture residenziali, si ribadisce la richiesta «di adottare una nuova Delibera, che superi la precedente prodotta nel mese di giugno dello scorso anno, nella quale dare indicazioni in merito alla possibilità di visite dei parenti e alle relative modalità. Da familiari, volontari e operatori sappiamo infatti cosa significa perpetuare l’isolamento delle persone e quale impatto abbia sulla loro qualità di vita. Se di questo si ha piena consapevolezza, si creino di conseguenza le condizioni per favorire queste relazioni. Un altro problema dell’assistenza residenziale riguarda poi il periodo di isolamento delle persone, al momento di entrare nelle strutture. Dopo la Circolare del Ministero della Salute del 12 ottobre, che aveva stabilito in 10 giorni il tempo di isolamento seguito da tampone (invece di 14), una disposizione dell’ASUR (Azienda Sanitaria Unica Regionale) ha reintrodotto i 14 giorni (anzi 15) e gli effetti sono evidenti sulle persone e sull’organizzazione dei servizi residenziali».
«Da ultimo, ma non meno importante – conclude il documento delle organizzazioni marchigiane – a dieci mesi dall’inizio della pandemia non abbiamo ancora il dato quantitativo, relativo alle persone contagiate e decedute all’interno della strutture residenziali della nostra Regione. Riteniamo ciò estremamente grave e ribadiamo pertanto tale richiesta. Un atto di trasparenza dovuto alle persone decedute e ai loro congiunti». (S.B.)

Il messaggio alle Istituzioni della Regione Marche di cui si parla nella presente nota è stato sottoscritto dai seguenti rappresentanti delle rispettive organizzazioni: Antonella Foglia di ANGSA Marche (Associazione Nazionale Genitori Persone con Autismo); Roberto Frullini della Fondazione Paladini di Ancona; Stefano Occhialini della UILDM di Ancona (Unione Italiana Lotta alla Distrofia Muscolare); Fabio Ragaini del Gruppo Solidarietà; Giorgia Sordoni della Cooperativa Papa Giovanni XXIII di Ancona; Maurizio Tomassini di ACLI Marche.
Per ulteriori informazioni e approfondimenti: grusol@grusol.it.

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