Caregiver: una legge che non ci tutela e non ci considera

«Siamo allarmati – scrivono dal Gruppo Caregiver Familiari Comma 255 – per lo stato della norma sui caregiver familiari. Abbiamo sempre chiesto un sistema di indennità e tutele crescenti per ridare dignità ai caregiver familiari, coloro che si prendono cura dei propri congiunti con disabilità e che da anni attendono una legge che li identifichi e restituisca loro i diritti e la dignità di persone. Invece, la loro attesa rischia di finire in una delusione ancor più amara, con un’accelerazione verso una legge che non ci tutela e più ancora non ci considera!»

Caregiver familiare insieme alla sua bimba con grave disabilità

Una caregiver familiare insieme alla sua bimba con grave disabilità

Siamo allarmati per lo stato della norma sui caregiver familiari. L’adozione di un testo unificato e l’aggiornamento ultimo pubblicato danno la sensazione che il tema stia prendendo una deriva da noi temuta.
Abbiamo sempre chiesto un sistema di indennità e tutele crescenti per ridare dignità ai caregiver familiari, coloro che si prendono cura dei propri congiunti con disabilità e che da anni attendono una legge che li identifichi e restituisca loro i diritti e la dignità di persone. Invece, l’attesa dei caregiver familiari rischia di finire in una delusione ancor più amara: sostegno psicologico, gruppi di auto mutuo aiuto che se proposti da terzi perdono il senso stesso della loro spontaneità, immaginarie reti solidali e tanta tanta informazione e formazione, che darà vita a un’infinità di corsi e corsetti generici e collettivi, già presenti su internet, per spiegare ai caregiver familiari le problematiche dei loro congiunti con disabilità: come se l’intera esistenza passata al fianco del proprio caro non fosse sufficiente a formarci a quel livello!
E ancora, una manciata di contributi figurativi e la necessità di dimostrare all’INPS il numero delle ore che dedichiamo alla nostra “attività di caregiver”. Ore? Non si è ancora compreso che non si possono contare le ore quando il sacrificio implica tutta la propria esistenza e la totale rinuncia all’individualità?

Ancora una volta il Parlamento Italiano sta scegliendo di creare una nuova categoria di cittadini assoggettati al sistema dei servizi, contribuendo e determinando il loro vero abbandono. Nessun sostegno alla nostra necessità di vita, nessun supporto per consentirci di rimanere attivi e autonomi dai nostri congiunti con disabilità, nessuna prospettiva per noi e quindi nessuna voce da restituire loro con forza per la difesa dei loro diritti.

Dopo averci spremuto in tutti questi mesi di pandemia, contando sulla nostra presenza e abnegazione verso i nostri cari, senza alcun riconoscimento e sostegno, sarebbe stato umano credere che il riferimento ai caregiver del Presidente del Consiglio Conte, durante la sua recente comunicazione al Senato, presagisse una volontà di riaprire una stagione di provvedimenti, idee e progettualità che facessero i conti con la nostra realtà quotidiana. Non certo un’accelerazione verso una legge che non ci tutela e più ancora non ci considera!

Gruppo nato dalla volontà di numerosi caregiver familiari, genitori e congiunti di persone con disabilità grave, allo scopo di dare piena attuazione al riconoscimento di tale figura giuridica – quella del caregiver familiare – introdotta nell’ordinamento italiano dall’articolo 1, comma 255 della Legge 205/17 (Legge di Bilancio per il 2018) (cgfcomma255@gmail.com).

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