Anche in Italia ci sono tante vie e luoghi intitolati a Eunice Kennedy Shriver

Numerose strade, vie, luoghi o monumenti particolari sono intitolati anche in Italia a Eunice Kennedy Shriver, che nel 1968 fondò Special Olympics, il movimento dello sport praticato da persone con disabilità intellettiva e/o relazionale. «Con forza e determinazione – scrivono da Special Olympics Italia – Kennedy Shriver si fece strada tra gli stereotipi e i pregiudizi del proprio tempo, dando vita nel corso degli anni a una splendida realtà, un’opportunità per le persone con disabilità intellettive di riscattarsi attraverso lo sport, che oggi è presente in ben duecento Paesi del mondo»

Eunice Kennedy Shriver

Una foto del 1980 di Eunice Kennedy Shriver (1921-2009), che nel 1968 fondò Special Olympics, il movimento internazionale dello sport praticato da persone con disabilità intellettive e/o relazionali

La memoria è preziosa ed è importante ricordare sempre l’origine di un percorso, l’inizio di un viaggio. Nel caso di Special Olympics, nato nel 1968, si trattò di una straordinaria intuizione, quella di Eunice Kennedy Shriver, che con forza e determinazione si fece strada tra gli stereotipi e i pregiudizi del proprio tempo, trasformandosi nel corso degli anni in una splendida realtà, un’opportunità per le persone con disabilità intellettive di riscattarsi attraverso lo sport.
Sotto i riflettori oggi possono esserci capacità e talenti tali da mettere in ombra la disabilità intellettiva che comunque resta una caratteristica dell’atleta Special Olympics, una fra le altre. E questo capovolgimento di prospettiva è oggi possibile grazie a Eunice Kennedy che, osservando la sorella Rosemary, si rese presto conto di poter “cambiare il mondo”.

L’iniziativa di intitolare strade, vie, luoghi o monumenti particolari in tutta Italia a Eunice Kennedy Shriver, scomparsa nel 2009, ha come obiettivo di celebrare la storia di Special Olympics, di ricordare la strada compiuta non senza sacrifici, trovando in essa l’energia per portare avanti la mission e far conoscere il movimento ad un numero sempre maggiore di persone, di potenziali atleti e delle loro famiglie che ancora non sanno che possono fare sport.
Ad oggi sono stati intitolati parchi a Roma, Alatri (Frosinone), Martone (Reggio Calabria), Biella, Pinerolo (Torino), Venezia. E vi è stata anche l’intitolazione di una palestra a Lanusei (Nuoro) e di una tribuna dello stadio a Vigevano (Pavia).
Nel 2019 sono stati intitolati a Eunice Kennedy Shriver i parchi cittadini di Mestre, il Belvedere a Laterza (Taranto), un largo a Civita Castellana (Viterbo) e un monumento a Latina.
Nel 2020, quindi, è stata intitolata per la prima volta una pista polivalente a Monte Porzio Catone (Roma), fino ad arrivare, solo qualche settimana fa, all’intitolazione di una via a Borgosesia (Vercelli). Dal canto suo, anche il Sindaco di Reggio Calabria, Giuseppe Falcomatà, ha annunciato che sul prolungamento del “kilometro più bello d’Italia”, il viale sul lungomare intitolato al padre, Italo Falcomatà, è in fase di realizzazione Piazza Eunice Kennedy Shriver.

Analoghe iniziative vengono proposte e accolte con gioia in tutta Italia, per ricordare una donna che, in sostanza, ha dedicato la propria vita alle persone con disabilità intellettiva, fondando un movimento che oggi è presente in duecento Paesi nel mondo e consente a più di 5 milioni di persone di allenarsi e praticare sport, con l’obiettivo di favorirne l’integrazione e l’inclusione nella società.
In Italia sono oltre 17.000 gli atleti che aderiscono e beneficiano del movimento, proprio grazie alla formidabile iniziativa intrapresa nel 1968 dalla sua fondatrice.

Componente nazionale del movimento internazionale di sport praticato da persone con disabilità intellettiva e/o relazionale.

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