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La cura dell’udito per tutti! Controllare. Riabilitare. Comunicare

Sesta Giornata Mondiale dell'Udito, 3 marzo 2021

Una realizzazione grafica elaborata per la sesta Giornata Mondiale dell’Udito di oggi, 3 marzo

Oggi, 3 marzo, è la sesta Giornata Mondiale dell’Udito (World Hearing Day), che coincide con il lancio, da parte dell’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) del Rapporto Mondiale sull’Udito, centrato su un appello globale all’azione, per affrontare la perdita dell’udito e le malattie dell’orecchio nel corso della vita. Il tema dell’evento di oggi è quindi, segnatamente, La cura dell’udito per tutti! Controllare. Riabilitare. Comunicare.

Numerosi sono i messaggi lanciati in occasione della Giornata e all’interno del Rapporto. Essi si sono possono dividere in quelli rivolti ai vari responsabili delle politiche sanitarie e in quelli diretti invece all’opinione pubblica in generale.
Quelli del primo gruppo comprendono innanzitutto la dichiarazione che «il numero di persone che vivono con ipoacusia non affrontata e malattie dell’orecchio è inaccettabile. È necessaria, pertanto, un’azione tempestiva per prevenire e affrontare la perdita dell’udito nel corso della vita, investendo in interventi efficaci, ciò che in termini di costi andrà ovviamente a vantaggio delle persone ipoacusiche, ma porterà anche vantaggi economici all’intera società».
Il tutto si può riassumere nel concetto di «integrare la cura dell’orecchio e dell’udito centrata sulla persona nei Piani Sanitari Nazionali, per una copertura sanitaria universale».

Per quanto riguarda invece i messaggi più generali e rivolti a tutti, va sottolineato in primo luogo il fatto che «un buon udito e una buona comunicazione sono importanti in tutte le fasi della vita».
Inoltre, «la perdita dell’udito (e le relative malattie dell’orecchio) può essere evitata attraverso azioni preventive quali la protezione dai suoni forti, le buone pratiche di cura dell’orecchio e l’immunizzazione». Quando poi si presentano i problemi uditivi, «essi si possono affrontare se identificati in modo tempestivo e cercando un’assistenza appropriata». A tal proposito, le persone a rischio di perdita dell’udito dovrebbero «controllarlo regolarmente», mentre quelle che soffrono di ipoacusia (o di malattie dell’orecchio correlate) dovrebbero «cercare assistenza da un operatore sanitario».

Si tratta dunque di raccomandazioni più che corrette, le quali indicano la giusta via della prevenzione, così come quelle della cura, della riabilitazione, degli ausili, delle tecnologie assistive e degli impianti cocleari. E tuttavia, guardando all’Italia, non si può non rilevare la frammentarietà e la disuguaglianza dell’applicazione dei LEA (Livelli Essenziali di Assistenza Sanitaria) anche in questo settore, un segnale che preoccupa non poco le famiglie e le associazioni di persone con disabilità sensoriale uditiva.

L’APIC di Torino è l’Associazione Portatori Impianto Cocleare.

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