L’emergenza Covid non arresta il suo cammino e a subirne le conseguenze, rispetto all’apprendimento scolastico, alla riabilitazione e alla socialità, sono tra i tanti anche i bambini/e e i ragazzi/e con la sindrome CHARGE, malattia genetica rara riconosciuta come una delle principali cause di sordocecità congenita. Per questo continua l’impegno al loro fianco di CBM Italia – componente nazionale dell’organizzazione umanitaria impegnata nella cura e nella prevenzione della cecità e disabilità evitabile nei Paesi del Sud del mondo – con una nuova fase del progetto +ARIA ovvero Attività Ricreative Inclusive e Assistenza ai bambini e alle bambine con sindrome CHARGE, avviato nel mese di giugno dello scorso anno (se ne legga la presentazione sulle nostre pagine) insieme all’Associazione Mondo CHARGE e al Servizio Nazionale per la Pastorale delle Persone con Disabilità della CEI (Conferenza Episcopale Italiana).
«L’obiettivo della nuova fase di +ARIA – spiegano da CBM Italia – è quello di promuovere percorsi educativi e riabilitativi capaci di mettere al centro la relazione, la comunicazione fra pari, lo scambio, il confronto e la crescita in un momento storico in cui il distanziamento sociale si sta trasformando in isolamento».
Saranno dunque trenta i bambini/e e i ragazzi/e, provenienti da diverse Regioni d’Italia (Lombardia, Veneto, Trentino Alto Adige, Emilia Romagna, Lazio, Molise, Sicilia, Sardegna), insieme alle loro famiglie, che beneficeranno di questi nuovi servizi. Oltre ai corsi di Lingua dei Segni Italiana, sono previsti Noi, insieme, dieci incontri virtuali dove un gruppo formato da ragazzi/e con sindrome CHARGE, dotati di maggiori risorse comunicative, andrà virtualmente a conoscere tutti gli altri beneficiari del progetto, e anche Noi a spasso!
A proposito di quest’ultima iniziativa, a spiegarne i contenuti è Valentina Colozza, psicoterapeuta di I-SPK (Io Se Posso Komunico), l’Associazione che si occuperà di realizzarla. «La pandemia – dichiara – ha costretto i bambini/e e i ragazzi/e con CHARGE a stare in casa, privandoli della socialità e della curiosità di conoscere ed esplorare il mondo. Per questo, con Noi a spasso!, abbiamo pensato a delle “gite”, ovvero a dei momenti di ricreazione virtuale fatti su misura rispetto alle risorse e alle criticità del bambino o della bambina, capaci di unire al divertimento l’acquisizione di conoscenza».
Le “gite virtuali”, della durata massima di un’ora, comprensiva di pausa, saranno realizzate su una piattaforma digitale grazie alla presenza di un’educatrice e di un’assistente alla comunicazione.
Dieci, in totale, quelle in programma, cinque per ogni gruppo. «I partecipanti – sottolinea ancora Colozza – saranno divisi in due gruppi distinti: quello base e quello avanzato. La differenza sta nella capacità cognitiva relazionale. A ogni partecipante verrà inviato a casa il “kit dell’esploratore”, con la mappa e gli oggetti caratteristici di ogni itinerario e il distintivo. Ognuno sarà chiamato a interagire: basti pensare che dovranno preparare lo zaino, la merenda e indossare il cappellino, come se facessero una gita vera e propria».
Tra i vari luoghi scelti vi saranno lo zoo, l’acquario di Valencia e il sistema solare. (S.B.)
Per ulteriori informazioni e approfondimenti: Ufficio Stampa CBM Italia (Anita Fiaschetti), anita.fiaschetti@cbmitalia.org.