Il lockdown non incide nella vita di ognuno in ugual misura

«Il lockdown – scrivono dal Gruppo Caregiver Familiari Comma 255, rivolgendosi direttamente al Presidente del Consiglio e ai Ministri del Governo – non incide nella vita di ognuno in ugual misura e laddove la condizione di disabilità è dettata da problemi cognitivi, psichici, relazionali, il danno della clausura e l’assenza di ogni attività non si possono quantificare. Auspichiamo quindi che la voce dei caregiver familiari non rimanga ancora inascoltata e che la nostra pazienza e resilienza non continuino ad essere messe alla prova»

Ombra di caregiver e disabileL’attuale lockdown ha portato nuovamente alla luce e con rinnovata drammaticità la situazione delle nostre famiglie. Rivolgiamo dunque un accorato appello al Presidente del Consiglio e ai Ministri tutti del Governo, perché finalmente si comprenda l’importanza e l’irrinunciabilità di tenere aperte le piscine, le palestre, i centri sportivi e tutti i diversi laboratori di socialità, anche non strettamente a carattere riabilitativo, per dare ai nostri congiunti con disabilità intellettivo-relazionale e cognitiva luoghi di svago e impegno, necessari alla loro sopravvivenza psichica.
Perché si garantiscano assistenze professionali in presenza, anche a domicilio, siano esse legate ad apprendimenti scolastici o ad interventi terapeutici e riabilitativi, per tutti coloro che non sono in grado di fruire autonomamente degli interventi “da remoto”, nel rispetto delle esigenze dei nostri cari e sollevando noi, caregiver familiari, dall’onere di assumere la responsabilità di improvvisarci assistenti educativi, terapeuti, logopedisti, psicomotricisti ecc. ecc.
Perché finalmente si consideri prioritario rispettare le diverse esigenze dei nostri congiunti con disabilità, garantendo la nostra stessa possibilità di sopravvivenza, anche come nuclei familiari.

Confidiamo che questo Governo dia veramente ristoro alle famiglie nel rispetto degli italiani tutti.
Il lockdown, è dimostrato, non incide nella vita di ognuno in ugual misura e laddove la condizione di disabilità è dettata da problemi cognitivi, psichici, relazionali, il danno della clausura e l’assenza di ogni attività non si possono quantificare. Così come il protrarsi e il riacuirsi di questa situazione pandemica che per i nostri congiunti con disabilità, e quindi per le nostre famiglie, non ha ancora mai visto un vero ritorno alla normalità, dal mese di marzo dello scorso anno.
Noi e i nostri congiunti con disabilità non abbiamo goduto dello shopping, degli aperitivi, della movida, delle vacanze, in parte riaperti nei mesi scorsi.

Auspichiamo quindi che la voce dei caregiver familiari non rimanga ancora inascoltata e che la nostra pazienza e resilienza non continuino ad essere messe alla prova.

Gruppo nato dalla volontà di numerosi caregiver familiari, genitori e congiunti di persone con disabilità grave, allo scopo di dare piena attuazione al riconoscimento di tale figura giuridica – quella del caregiver familiare – introdotta nell’ordinamento italiano dall’articolo 1, comma 255 della Legge 205/17 (Legge di Bilancio per il 2018) (cgfcomma255@gmail.com).

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