«Dopo la chiusura degli istituti per minori e delle “scuole speciali” negli Anni Sessanta-Settanta, l’enfasi viene posta sulla scuola come agenzia principale di socializzazione. Oltre a trasformazioni dentro la scuola, vengono realizzate nuove attività e nuove tipologie di servizi per bambini e adolescenti. Come evidenziano le interviste agli operatori socio-educativi di quel periodo, nascono “gruppi appartamento”, si inventano nuovi servizi rivolti anche a persone allora dette “handicappate” e quindi nasce la necessità di nuove professionalità di educatori “polivalenti”. Negli stessi anni, emerge l’attenzione alle problematiche sociali degli adolescenti e ai movimenti giovanili, alla devianza minorile, alla tossicodipendenza con la sperimentazione di politiche e servizi innovativi»: partirà da qui, per attuare un confronto tra coloro che operavano tra gli Anni Sessanta e Ottanta e chi opera oggi nei servizi, l’incontro online in programma per il pomeriggio di mercoledi 24 marzo (ore 17-19), sul tema L’educazione non è solo scuola, terzo appuntamento del ciclo Welfare nascente, nell’àmbito del progetto Memorie vive che l’Istituzione Gian Franco Minguzzi della Città Metropolitana di Bologna, l’IRESS e il Comune di Bologna hanno dedicato alla storia del welfare bolognese dalla metà del secolo scorso ad oggi.
Dopo quindi gli incontri incentrati sul ruolo di assistenti sociali, psicologi e sociologi, sarà la volta di quello degli educatori nell’“invenzione” e nella costruzione delle rete dei servizi socio sanitari territoriali. (S.B.)
Ringraziamo Andrea Pancaldi per la segnalazione.
L’incontro del 24 marzo (a questo link il programma completo) sarà ad accesso libero e senza necessità di iscrizione (accedere a questo link). La registrazione dei due precedenti webinar del ciclo Welfare nascente è disponibile invece a quest’altro link (a quest’altro ancora vi è la mostra 1919-2019: cento anni di welfare a Bologna).