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Didattica e disabilità: un vero “pasticcio”, sia a distanza che in presenza!

Ragazzo con disabilità dentro a una scuolaNel corso di un’audizione a Palazzo Madama sull’impatto della didattica digitale integrata relativamente ai processi di apprendimento e al benessere psicofisico di studenti e studentesse, la FISH (Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap) ha chiesto ai componenti della VII e della XII Commissione del Senato (rispettivamente Istruzione pubblica, beni culturali, ricerca scientifica, spettacolo e sport la prima, Igiene e Sanità, la seconda), che «vengano accolte al più presto, in maniera chiara e puntuale, le richieste giunte negli ultimi mesi da tante famiglie di alunni e alunne con disabilità e dai loro compagni e compagne, rendendo in particolare effettiva, nel rispetto delle norme di sicurezza, la previsione secondo la quale è possibile l’offerta della didattica in presenza per garantire il diritto di alunni e alunne con disabilità all’effettiva inclusione, per non lasciarli, dunque, da soli nelle aule».

Ricordando quanto accaduto nel mese scorso e riferito di volta in volta anche sulle nostre pagine, il Ministero dell’Istruzione, grazie anche al lavoro di pressione della FISH, aveva prodotto la Nota n. 662, stabilendo che le istituzioni scolastiche non dovessero limitarsi a consentire la sola frequenza agli alunni e agli studenti con disabilità, ma, al fine di rendere effettivo il principio di inclusione, valutassero di coinvolgere nelle attività in presenza anche altri alunni appartenenti alla stessa sezione o gruppo classe. «E tuttavia – sottolineano dalla FISH – qualche giorno dopo l’ANP (Associazione Nazionale Dirigenti Pubblici e Alte Professionalità della Scuola) era intervenuta a smentire la previsione ministeriale, affermando, in sostanza, che fino a quando gli alunni e le alunne con disabilità non fossero stati tutti vaccinati, non avrebbero dovuto mettere piede a scuola».
«A quel punto – ha dichiarato in sede di audizione al Senato il presidente della FISH Vincenzo Falabella – il Ministero avrebbe dovuto chiarire che tale Nota rappresentava una posizione “privata” dell’ANP e che in quanto tale, ogni dirigente scolastico avrebbe dovuto attenersi, di contro, ad osservare una disposizione giuridica emanata da un funzionario ministeriale. Questo, invece, non è avvenuto, perché di fatto dal 7 aprile, giorno in cui è entrata in vigore la Nota Ministeriale, molte scuole l’hanno disattesa. Eppure, quella stessa Nota non chiedeva alle scuole di valutare se fare andare in presenza un gruppetto di compagni con l’alunno con disabilità, ma di valutare come garantire tale presenza. In altre parole, essa non prevedeva la discrezionalità decisionale da parte degli istituti scolastici, rappresentando invece la condizione necessaria per assicurare, di fatto, la reale inclusione degli alunni e delle alunne con disabilità presenti a scuola».

«Pertanto – ha concluso Falabella – torniamo ora a denunciare il fatto che alcuni dirigenti scolastici stanno disattendendo le norme ministeriali, mentre da parte nostra ribadiamo ancora una volta che la scuola ha bisogno di continuità, e ricordando che nei mesi scorsi era stato avviato con il Ministero dell’Istruzione un importante percorso per l’inclusione scolastica, a partire dai nuovi modelli di PEI (Piano Educativo Individualizzato), riteniamo che si debba proseguire su quella strada, senza lasciare indietro nessuno. Di certo, però, qualcuno dovrà ammettere che in questi mesi di pandemia, la governance della didattica si è rivelata un vero e proprio “pasticcio”, sia in presenza che a distanza!». (S.B.)

Per ulteriori informazioni e approfondimenti: ufficiostampa@fishonlus.it (Gaetano De Monte).

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