«A margine di un’intensa riunione all’interno del nostro Consiglio, è emersa la necessità di superare alcune criticità presenti nel Titolo V della Costituzione e in particolare la frammentarietà degli interventi previsti nell’àmbito del diritto alla salute. Da ciò è nata la necessità di incontrare insieme alla FAND (Federazione tra le Associazioni Nazionali delle Persone con Disabilità), la ministra delle Disabilità Erika Stefani e l’attuale presidente della Conferenza Stato Regioni, il presidente della Regione Friuli Venezia Giulia Massimiliano Fedriga, al fine di superare le suddette criticità, le quali sono emerse in tutta la loro drammaticità durante la pandemia. A tal proposito abbiamo chiesto quindi l’istituzione di un Tavolo Permanente sulla Disabilità all’interno della Conferenza Stato-Regioni».
A dirlo è Vincenzo Falabella, presidente della FISH, a conclusione dell’incontro di cui si parla, al centro del quale vi è stata innanzitutto l’urgenza di garantire i Livelli Essenziali di Assistenza con uniformità, tra le diverse Regioni, «perché quello che è accaduto in questi mesi con i vaccini non debba più succedere», hanno ribadito lo stesso Falabella e il presidente della FAND Nazaro Pagano.
«In effetti le Regioni – sottolinea ancora il Presidente della FISH – si sono mosse in questi mesi a compartimenti stagni, andando ognuna per conto proprio, ed è per questo che grazie alla presenza nel corso dell’incontro del presidente della Conferenza Stato-Regioni Fedriga, oltre a discutere di come garantire l’uniformità dell’erogazione dei Livelli Essenziali di Assistenza su tutto il territorio nazionale, ci siamo soffermati su come individuare delle buone prassi per il sostegno alla vita indipendente, per il “Dopo di Noi”, per il Fondo Nazionale per la Non Autosufficienza e su molti altri aspetti che impattano sulla vita delle persone con disabilità e delle loro famiglie».
«Dalla Lombardia alla Calabria – dichiarano a una voce Falabella e Pagano – occorre dare risposte certe a quelli che sono bisogni, oltre che diritti, dei cittadini e delle cittadine con disabilità. Dunque, basta disparità tra Regioni! Finiamola con le differenze territoriali nell’erogazione dei servizi e nel soddisfacimento dei bisogni».
Come si legge infine in una nota diffusa dalla FISH, «nel corso dell’incontro con la ministra Stefani e con Fedriga, le due Federazioni e le loro controparti istituzionali hanno convenuto sulla necessità di una riorganizzazione adeguata dei servizi socio sanitari, sul potenziamento dei servizi distrettuali (assistenza domiciliare e cure primarie) e sull’urgenza di potenziare la dimensione di umanizzazione delle cure. Più in generale, hanno concordato su una sostanziale riforma dell’attuale sistema di welfare, basato principalmente sul sistema di protezione, in favore di un nuovo modello basato sui diritti civili, sociali, umani. E questo anche in relazione all’investimento straordinario sulle infrastrutture sociali, sui servizi sociali e sanitari di comunità e domiciliari per migliorare l’autonomia delle persone con disabilità, previsto all’interno del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, il Recovery Plan italiano». (S.B.)
Per ulteriori informazioni e approfondimenti: ufficiostampa@fishonlus.it (Gaetano De Monte).