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Quel coniglio nel cilindro che ha riacceso la passione di Alessia Polita

Alessia Polita, "Ride Through", copertina del libroIl Ride Through è una penalità che si applica ai motociclisti in gara e che li obbliga a transitare dai box a velocità fortemente ridotta, riducendo così, quasi inevitabilmente, le possibilità di successo. Ma Ride Through è anche il titolo dell’autobiografia di Alessia Polita che nel 2013, a seguito di un incidente in corsa, ha affrontato un ricovero all’Istituto Riabilitativo Montecatone di Imola (Bologna), la nota struttura di riferimento per la riabilitazione di persone mielolese o con grave cerebrolesione acquisita, dovendo successivamente, riorganizzare i propri progetti di vita, partendo dalla carrozzina con cui ora si muove.
L’occasione di un controllo («tagliando», dice lei) nel Day Hospital di Montecatone è diventata dunque la giusta opportunità per presentare il libro e l’esperienza di vita di Alessia in ospedale.

«Mi fa enormemente piacere presentare il libro proprio a Montecatone – ha detto Polita, rivolgendosi a pazienti, parenti e operatori – che è stato fondamentale per il mio recupero. Certamente le storie sono diverse, ma vorrei che tutti coloro i quali oggi sono qui sapessero che all’inizio tutto è difficile, ma poi arrivano giorni migliori. Fare la pace con un cambiamento così grande è stato un percorso lungo e periglioso, ma a distanza di anni, posso testimoniare che gran parte dei limiti con cui all’inizio non vorresti avere a che fare, è affrontabile e superabile».

La storia di Alessia Polita mette al centro l’agonismo, perché prima delle due ruote ci sono stati altri sport. E dopo l’incidente è nata la grande passione del monosci la cui velocità, ha aggiunto, «è stata per me una scintilla formidabile per riprendere in mano il mio destino; altri magari non sono sportivi, ma l’essenziale è trovare nel cilindro quel coniglio che riaccende la tua passione».
Certamente ciò che non le manca è la grinta che sfodera per superare barriere di tutti i generi, legate non solo alla disabilità, ma anche ai pregiudizi verso le donne che scelgono percorsi tradizionalmente etichettati come maschili. «Questa mia indole battagliera – ha spiegato ancora – mi accompagna da sempre, ma ci sono stati momenti in cui, in passato, mi stavo lasciando andare. E scrivere è stato un appuntamento quotidiano che mi ha permesso di sfogare il dolore. Oggi non posso dedicarmi allo sport a tempo pieno perché ho trovato un impiego, ma ho tanti progetti e tantissimi sogni da realizzare. Tra le cose che mi danno più soddisfazione, c’è la partecipazione alle attività della ONLUS Riders4Riders di Faenza (Ravenna), che organizza eventi per raccogliere fondi a favore dei motociclisti che subiscono gravi infortuni. Mi hanno aiutato quando ho avuto l’incidente e adesso con piacere faccio la mia parte». (V.C.)

A questo link è disponibile la clip integrale della presentazione del libro Ride Through di Alessia Polita, presso l’Istituto Montecatone di Imola. Per ogni altra informazione: Vito Colamarino ( vito.colamarino@montecatone.com).

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