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Quei bambini e bambine hanno capito che le mani sono “occhi” straordinari

Costruzione di un libro tsattile da parte di una bimba

Costruzione di un libro tsattile da parte di una bimba

Quando è iniziato il Coronavirus, i bambini e le bambine della Casa dei Bambini di Basaldella* avevano molta paura. A tre, quattro, cinque anni non è facile capire cos’è il virus, cosa ci può fare, cosa ci toglie. Ma si può capire che non è un amico, che bisogna fare attenzione, che ci sono regole da rispettare e cose a cui bisogna rinunciare: la scuola e gli amici!

Era il mese di febbraio dell’anno scorso quando tutto questo è iniziato. Solo a fine giugno dello stesso anno siamo potuti tornare a scuola… con molte regole e dopo un tempo infinito per delle creature così piccole. Un tempo infinito anche per noi adulti.
Appena rientrati ci è stato chiesto di partecipare, insieme ad altre realtà, ad un’iniziativa: immaginare il Coronavirus, che non si può toccare, non si può vedere con gli occhi, non ha odore né suono e… disegnarlo. Sono uscite delle tavole meravigliose! E queste tavole, con le mani di Chiara, Barbara, Cinzia, Michela con Gianluca e Sarah con Anna e Camilla, si sono trasformate in un libro tattile che nel successivo mese di novembre ha fatto il suo ingresso a scuola.
Poterlo usare ha aiutato i bambini e le bambine a capire che anche le cose brutte e dolorose sono importanti per crescere. Che noi, che spesso usiamo gli occhi, abbiamo altri sensi che ci possono far conoscere il mondo. E che le mani sono “occhi” straordinari!

Come dice nonna Edda, «io vedo con le mie mani» [Edda Calligaris, presidente dell’ANFAMIV di Udine, Associazione Nazionale delle Famiglie delle Persone con Minorazione Visiva, N.d.R.]. Ed è proprio per questo che a luglio le abbiamo chiesto di venire a scuola, a leggerci le storie con le sue dita e a farci lavorare ancora una volta con i nostri sensi.
Lavorare con le diversità, accogliere e farci accogliere con le nostre diversità è un’opportunità che tutti i bambini e bambine dovrebbero poter vivere. E non solo i bambini che non hanno barriere e pregiudizi, ma anche gli adulti, che molte volte dovrebbero imparare dai più piccoli.

Nonna Edda è arrivata a scuola il 27 luglio, con la sua borsa dei libri. Con la sua dolcezza, pazienza e disponibilità nell’accogliere tutte le domande, a volte curiose, dei bambini. Storie sul mare di Gianni Rodari, del tigrotto che inizia a conoscere la vita, si sono diffuse nell’aria, con l’attenzione magica dei bambini che osservavano la danza delle mani di nonna Edda accompagnare il suono della sua voce. E la possibilità di sperimentare a loro volta le loro mani sulle pagine puntinate dalla scrittura Braille.

Queste esperienze di vita, ne sono certa, valgono più di mille lezioni. E sono certa che i bambini e le bambine della Casa dei Bambini Montessori International School hanno vissuto una fiornata che andrà ad arricchire il loro libro della vita.

*Casa dei Bambini – Montessori International School (Bilingue italiano e inglese) di Basaldella di Campoformido (Udine).

Michela Crismani.

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