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Il trasporto scolastico e a chiamata di Roma: dimenticati i diretti interessati

Veicolo con pedana per il trasporto di persone con disabilità

Un veicolo con pedana per il trasporto di persone con disabilità

Comincia male la nuova Consiliatura del Comune di Roma: non ancora insediatasi, infatti, si è già  attivata sul problema del trasporto scolastico degli alunni e delle alunne con disabilità solo su richiesta delle principali sigle sindacali, dimenticando le persone con disabilità, se è vero che i rappresentanti di queste ultime non sono stati ascoltati né invitati al tavolo della trattativa, indetto appunto per risolvere il problema [della crisi del trasporto scolastico a Roma, si legga già sulle nostre pagine, N.d.R.]. E sì che il servizio del trasporto di persone con disabilità a chiamata e quello scolastico per discenti con disabilità è nato ed esiste proprio per rispondere al diritto alla mobilità e allo studio delle persone con disabilità!

La situazione di crisi, scoppiata in modo eclatante in queste settimane,  era stato da noi denunciata già durante la campagna elettorale, anche alla coalizione che si sta insediando in Campidoglio. La situazione della Società Tundo, appaltatrice del servizio, era più che nota e il servizio a chiamata per le persone con disabilità in carrozzina era già in sofferenza da quando, a fine estate, la Società Scoppio aveva comunicato che terminava il proprio rapporto con Roma e rimaneva quindi solo la. Tundo titolare di mezzi attrezzati.
Per quanto poi riguarda il trasporto degli alunni e delle alunne con disabilità, esso è stato in sofferenza fin dall’inizio dell’anno scolastico, il 13 settembre. Al principio la criticità era stata attutita dal servizio reso solo in andata (casa-scuola) per via degli orari provvisori e quindi ridotti delle scuole. Poi via via si è reso sempre più evidente. Dal canto loro le famiglie hanno denunciato il fatto ai propri Municipi di riferimento, i quali si sono rivolti al Dipartimento che ha sempre taciuto. Diverse tra le nostre famiglie che fanno riferimento alla nostra Consulta si sono rivolte anche alla Polizia e ai Carabinieri, sporgendo regolari esposti. E siamo arrivati anche a formalizzare una denuncia collettiva.

Il 25 ottobre scorso, quando le organizzazioni sindacali hanno preso in mano la situazione, il neoeletto sindaco Gualtieri l’ha affrontata. Ma le nostre famiglie erano già in sofferenza da più di un mese e non essendo stati ascoltati i rappresentanti dell’utenza, la soluzione individuata punta solo, a nostro parere, a risolvere il problema dal punto di vista dei lavoratori. La ripresa scaglionata al 15 novembre, infatti, non tutela le famiglie e le persone con disabilità e non affronta minimamente il problema del trasporto a chiamata, che per molti adulti con disabilità significa non andare a fare controlli sanitari prenotati da mesi presso il Servizio Sanitario Nazionale, oltre a restare murati in casa già dall’estate scorsa.
Per il trasporto scolastico, poi, facciamo notare che i discenti con disabilità che necessitano di mezzi adattati sono una minoranza. Una soluzione immediata, quindi, la si poteva individuare nell’inserirli nel trasporto scolastico per i cosiddetti “normotipici”, lasciando i mezzi adattati della Società Arriva (sempre funzionanti) per chi si muove in carrozzina. Almeno nel periodo di emergenza si potevano prevedere soluzioni dirette a non interrompere il servizio all’utenza e a riprenderlo nell’immediato, visto che si tratta di un pubblico servizio.

Prendiamo atto pertanto che la Direzione del nuovo Sindaco non rispetta la Convenzione ONU sui Diritti delle Persone con Disabilità, che è Legge dello Stato dal 2009 [Legge 18/09, N.d.R.] e parte integrante del Regolamento di Roma e che si racchiude nello slogan Niente su di Noi senza di Noi. E i “Noi” sono le persone con disabilità e nessun altro, perché il servizio di trasporto a chiamata e quello scolastico risponde al diritto alla mobilità e allo studio delle persone con disabilità.

Ringraziamo Paola Fanzini per la collaborazione.

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