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Requisiti di accessibilità nella Proposta di Legge Europea sui Servizi Digitali

Mani di persona con disabilità che lavora al computerIl 24 gennaio scorso il Parlamento Europeo ha approvato a larga maggioranza, con l’introduzione di alcuni emendamenti, la Proposta di Legge Europea sui Servizi Digitali (Digital Services Act), presentata nel dicembre del 2020 dalla Commissione Europea, norma che insieme alla Legge sui Mercati Digitali (Digital Markets Act), costituisce uno dei pilastri di un’ampia riforma continentale dello spazio digitale, ponendosi innanzitutto l’obiettivo di introdurre maggiori tutele per i consumatori, insieme a vincoli più stringenti per i cosiddetti “giganti del web” (Google, Apple, Facebook, Amazon).
In altre parole, si punta a creare uno spazio digitale più sicuro in cui i diritti degli utenti siano tutelati anche attraverso regole per contrastare prodotti, servizi o contenuti illegali online, migliorando la responsabilità e la trasparenza degli algoritmi e gestendo la moderazione dei contenuti.

Con gli emendamenti approvati dal Parlamento Europeo, la Proposta di Legge è stata ulteriormente rafforzata anche sul piano dell’accessibilità, come viene rilevato dall’EDF, il Forum Europeo sulla Disabilità. «Verrà infatti assicurata l’accessibilità – si legge in una nota prodotta dallo stesso EDF – a piattaforme quali mercati online, app store o di economia collaborativa, nonché a piattaforme di social media utilizzate quotidianamente da milioni di persone. Ciò garantirà ovviamente che milioni di consumatori con disabilità abbiano uguale accesso ai servizi essenziali, all’informazione e alla comunicazione attraverso questi strumenti».

«L’accessibilità per le persone con disabilità – proseguono dal Forum – è stata integrata in disposizioni diverse del testo di legge, come quelle relative ai sistemi interni di gestione dei reclami delle piattaforme online, ai meccanismi extragiudiziali di risoluzione delle controversie, alla tracciabilità dei professionisti e alle misure per garantire l’accessibilità mediante grandi piattaforme durante le emergenze pubbliche. E ci sono anche altre misure introdotte nei giorni scorsi dal Parlamento Europeo che potranno garantire un ambiente online più sicuro per le persone con disabilità, anche se non si tratta di norme specificamente rivolte alla disabilità. Si parla ad esempio di regole più chiare sulla rimozione di prodotti e contenuti illegali, maggiori opzioni per la pubblicità senza tracciabilità, diritto al risarcimento dei danni, valutazioni obbligatorie del rischio e maggiore trasparenza sugli algoritmi per combattere i contenuti dannosi e la disinformazione».

Dal punto di vista delle criticità, secondo l’EDF «sono ancora limitati i requisiti di accessibilità per le piattaforme online utilizzate dai consumatori. In tal modo, quindi, si è persa l’occasione di garantire l’accessibilità del web hosting, dei registri dei nomi di dominio e di altri servizi e infrastrutture digitali vitali per le organizzazioni e le imprese nell’àmbito di economie in rapida digitalizzazione. Garantire infatti l’accessibilità della più ampia infrastruttura digitale all’interno del Digital Services Act consentirebbe opportunità di lavoro per le persone con disabilità nelle aziende che fanno uso di servizi digitali al di là delle piattaforme online».

L’Europarlamento avvierà ora i negoziati con il Consiglio e con la Commissione Europea e secondo una prima valutazione, le regole finali potrebbero entrare in vigore già dal 2023. (S.B.)

Per ulteriori informazioni e approfondimenti: Mher Hakobyan (Ufficio Accessibilità dell’EDF), mher.hakobyan@edf-feph.org.

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